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L’albero di Natale vero è una pianta con esigenze particolari quindi vorrei darvi alcuni consigli su come trattarlo per cercare di mantenerlo. In azienda, da diversi anni, non lo trattiamo più per ragioni che non sto a trattare in questa sede. Però so benissimo che chi lo acquista, nella maggior parte dei casi, vorrebbe che si tenesse, allora partiamo dall’inizio!

I vivai produttori

Anzitutto vorrei fare un po’ di chiarezza: gli abeti che trovate nei Garden Center o nei supermercati sono piante allevate in vivai certificati al preciso scopo di essere destinati a questa funzione.
Ogni singola pianta è dotata di un cartellino che ne attesta la provenienza. Se ne fosse sprovvista al momento della vendita, potete farne richiesta (magari è solo stato rimosso per una questione estetica) al venditore e se proprio ne è priva potreste addirittura denunciarlo.

Ripeto, sono piante allevate a questo scopo. Il vivaista ogni anno pianta un certo numero di abeti e ogni anno ne cava dal vivaio più o meno altrettanti. Chiaramente ogni anno ne cava un tot per ogni dimensione. Quindi ne caverà tanti di 4/5 anni, tanti di 6/7 anni e tanti di 8/10 anni e così via. Ma OGNI anno ne ripianterà altrettanti, altrimenti rimarrebbe senza nel giro di pochi anni.

Vero, spesso vengono cavate con poche radici per cui è facile che muoiano. Me gli abeti destinati a fare da Albero di Natale si tenessero tutti… In pochi anni il vivaista dovrebbe chiudere la sua attività!
D’altra parte anche gli alberi che vengono piantati per fare legname da mobili o da legna da ardere sono piante vere che vengono tagliate per specifici scopi economici
Si chiama silvicoltura cioè impianto, allevamento, conservazione e gestione di impianti forestali per lo sfruttamento economico.

Non esiste alcun danno ambientale.

Alcuni terreni come le pianure sono adatti a coltivare cereali od ortaggi,quelli collinari a coltivare vite e frutteti. Quelli di montagna possono essere sfruttati spesso SOLO con la silvicoltura.

Ma veniamo a noi e vediamo cosa fare per mantenere il nostro albero di Natale al meglio.

L’acquisto ed il trapianto

Se potete scegliete il vostro albero di Natale tra le piante aperte. I vivaisti  legano le piante per poterle trasportare in modo che prendano meno spazio possibile. I venditori, sempre per ragioni di spazio e di comodità, spesso ne aprono solo qualcuna. Ma una pianta legata non è valutabile. A parte l’altezza non si può essere certi di come è fatta, se ci sono rami mancanti o se risulta “sbilanciata”…
Cercate soprattutto di sceglierne una abbastanza proporzionata tra chioma e grandezza della zolla. Una pianta alta due metri con una zolla di 30 cm non solo di sicuro non si terrà, ma comincerà molto in fretta a perdere gli aghi.

Se non ve la invasa il vivaista, una volta a casa dovrete sistemarla in un vaso con del normalissimo terriccio universale. Se volete aumentarne la stabilità usate un vaso capiente ed oltre al terriccio inserite dei sassi piuttosto grossi. Il loro peso contribuirà a limitare possibili “fastidiosi” incidenti di ribaltamento!! Non usate pezzi di mattone ma proprio sassi di fiume: i mattoni sono poco pesanti rispetto al volume, i sassi sono “pieni” quindi pesano ma con minor volume.
Una volta pressato il terriccio innaffiate abbondantemente.

Dove metto l’albero di Natale?

Sia che vogliate tentare di mantenerlo per poi piantarlo, sia che vi serva solo per le Feste, dovete tenerlo il più possibile al freddo. Le basse temperature rallentano tutti i processi vitali dell’abete che quindi avrà bisogno di meno acqua e perderà meno aghi.
In realtà la cosa migliore che potete fare è proprio lasciarlo all’aperto il più a lungo possibile.
Nel caso non possiate o non vogliate privarvi dell’albero di Natale in casa, mettetelo lontano da fonti di calore e possibilmente in una situazione luminosa.
Se avete il riscaldamento a pavimento sollevate il vaso su una base stabile anche di soli pochi centimetri, ma non lasciate che il terreno si scaldi.
Per tutto il periodo il terreno nel vaso dovrà essere mantenuto umido. Se potete, evitate coloranti e neve artificiale perché limitano la capacità di respirare delle foglie.

Cosa ne faccio dopo le Feste?

Dopo aver rimosso le decorazioni i casi sono due.

1) Se lo avete tenuto in casa per tutto il tempo… potete buttarlo nel cassonetto dei rifiuti vegetali. Non importa se è ancora verde, il caldo di casa avrà già rimesso in movimento i processi vitali…. Anche se lo mettete fuori è già condannato: poche radici, quindi scarsa possibilità di assorbire l’acqua necessaria e lo sbalzo di temperatura con l’esterno pregiudicano fortemente le possibilità di mantenimento.

2) Nel caso sia stato lasciato sempre fuori o portato in casa solo per un giorno o due, rimettetelo fuori e tenetelo innaffiato senza esagerare. Lasciatelo nel suo contenitore e a primavera sistematelo nel posto più fresco che potete trovare in giardino. Oltre ad aumentare la frequenza delle innaffiature man mano che le temperature aumentano, ogni tanto somministrate un po’ di concime per piante verdi.
L’estate sarà il momento più critico perché per superare il periodo caldo c’è bisogno di acqua e per assorbire acqua c’è bisogno di un buon apparato radicale che è proprio quello che scarseggia a queste piante. Se supera l’estate, in autunno potrete piantarlo nel posto che avete scelto. Nel vaso potrà rimanere al massimo un altro anno.

In ogni caso non pensiate di riportarlo dove l’avete comprato, né da vivo né da morto! Non so per quale motivo si sia diffusa la voce che i garden center ritirino gli abeti utilizzati come albero di Natale… è una falsità!
Da morto, per i vivai è un costo aggiuntivo di smaltimento. Da vivo non potrebbero mai rivenderlo perché non sono certificati per la produzione di alberi di Natale…

Altri consigli

Vorrei chiudere con un altro paio di consigli per la piantumazione in giardino dell’albero di Natale.
Gli abeti, come tutte le conifere hanno un apparato radicale molto largo e relativamente poco profondo. Quindi per non avere spiacevoli sorprese piantatelo lontano dai marciapiedi e in una zona dove sia facilmente irrigabile.
Lontano dai marciapiedi perché, dopo diversi anni, le radici potrebbero sollevare la pavimentazione. La facilità nell’irrigazione invece è per sopperire alla necessità della pianta di acqua durante l’estate.

Con le estati così calde come quelle che abbiamo avuto negli ultimi anni, il terreno si asciuga molto facilmente soprattutto nella fascia più superficiale che è quella dove si sviluppa la maggior parte delle radici degli abeti, quindi innaffiature frequenti sono necessarie proprio per il benessere delle confere in generale.

Comunque, se potete, fategli un favore: andate a piantarlo in montagna tra agrifogli, ellebori, e timo… quello è il suo ambiente!

Ancora una volta tutti i miei migliori Auguri di pace, salute e lavoro per tutti! Buone feste!