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Rampicanti non rustici

I rampicanti non rustici sono quelli che non sopportano le basse temperature degli inverni della Pianura Padana.
Sono quindi piante destinate a vivere in vasi e fioriere in modo da poterli ricoverare nella stagione più fredda.
Perché prendersi tutto questo disturbo?
Perché ci regalano alcune delle più belle fioriture dell’estate, inoltre, se associate a Palme, Banani, Strelitzie renderanno il vostro giardino una piccola oasi tropicale dai colori incredibili!
Vediamo di conoscerli meglio.

Bouganvillea

Le Buganvillee sono rampicanti vigorosi, dalla crescita piuttosto veloce, con fusti spesso spinosi che si avvolgono a spirale ai sostegni. I fiori delle buganvillee sono i minuscoli tubicini bianchi o color crema che vedete al centro delle grandi brattee colorate normalmente considerate come fiori. La più diffusa in Italia è certamente quella con la fioritura fucsia perché è la meno sensibile alle basse temperature. Ormai si è così ben adattata al clima mediterraneo che fa parte della maggior parte dei paesaggi costieri del nostro Meridione. Ne esistono anche varietà, con brattee bianche, gialle, rosse, arancioni, lilla sono però più esigenti in fatto di caldo. La fioritura di questi rampicanti non è continua ma ripetuta, significa che tra la fine di una fase di fioritura e l’inizio di un’altra potranno passare anche più settimane.

Coltivazione

Prediligono terreni ben drenati, il ristagno idrico può causare la perdita delle foglie e addirittura danni alle radici tali da ripercuotersi sulla vegetazione. Queste piante sopportano bene una relativa carenza d’acqua, ma se troppo prolungata la pianta si difende facendo cadere le foglie in proporzione al danno. Le annaffiature durante la buona stagione devono essere regolari ma non abbondanti, assicuratevi che il terreno sia asciutto prima di procedere.

Nei mesi freddi si annaffia solo sporadicamente, controllate le piante circa una volta al mese e fornite acqua solo se il terreno è veramente secco. Da aprile a settembre, è fondamentale somministrare concime per piante da fiore, sciolto nell’acqua delle annaffiature, ogni 15 giorni per mantenere vivace la produzione di foglie e fiori. Ovviamente l’esposizione consigliata è al sole pieno, esposizioni ombreggiate avranno come conseguenza un bellissimo fogliame, ma fioritura quasi assente.

Potatura

Per favorire le operazioni connesse al ricovero autunnale è opportuno potare le Bouganvillea alla fine della buona stagione. Dovrete accorciare tutte le ramificazioni sia per agevolarvi appunto nel ricovero, sia perché la vegetazione vecchia, in vaso, è meno fiorifera della nuova. Durante la stagione vegetativa potrete intervenire ad accorciare i rami tutte le volte che sarà terminata una fase di fioritura, ciò favorirà l’emissione della successiva.

Dipladenie

Le Dipladenie o Mandeville sono una delle più recenti introduzioni di fioriture estive dei nostri giardini,  ne esistono sia forme semi erette che ricadenti, che decisamente rampicanti. Hanno bel fogliame verde lucido e grandi fiori imbutiformi di colore bianco, rosa o rosso vivo. La fioritura inizierà quando le giornate saranno già calde quindi in genere nella seconda metà di maggio e si protrarrà, ininterrotta, per tutta l’estate.

Coltivazione

Amano innaffiature regolari ma non particolarmente abbondanti ed esposizioni decisamente soleggiate. Da marzo in poi concimatele con fertilizzanti per piante da fiore in modo regolare. I vasi per la loro coltivazione potranno anche non essere molto grandi, rispetto a quelli necessari per altri rampicanti.

Però, tanto più saranno piccoli, tanto più sarà importante la concimazione. Dovendole posizionare al sole, vasi non troppo grandi potrebbero dare problemi di surriscaldamento del terriccio e quindi delle radici. Per evitare inconvenienti potrà essere utile adottare alcuni accorgimenti: Sollevare il vaso da terra in modo che il calore accumulato dal pavimento non si trasmetta direttamente al vaso. Ombreggiare il vaso con rivestimenti come arelle o reti ombreggianti in modo che il sole non batta direttamente sulle le pareti. Innaffiare di mattina così che il terriccio si sia raffreddato nella notte, quindi l’aggiunta di acqua non crei sbalzi di temperatura eccessivi.

Il ricovero invernale

Durante l’inverno devono essere ricoverate in ambienti luminosi ma che non vadano mai sotto zero. Più freddo sarà l’ambiente più alta la possibilità che le Dipladenie perdano il fogliame. Non è una cosa preoccupante: a marzo le vedrete rimettersi in movimento e in poche settimane avranno ripreso il loro bel fogliame lucido. Nel periodo invernale le innaffiature vanno ridotte al minimo indispensabile. Prima di ricollocarle all’aperto dovrete essere sicuri che la stagione si sia stabilizzata su temperature minime non inferiori ai 10°C.

Potatura

Alla fine della buona stagione, in genere in ottobre, dovrete ricoverare le Dipladenie. Se il vostro vaso è dotato di un grigliato incorporato dovrete solo potare la pianta per eliminare l’eccesso di vegetazione. Se invece la pianta si sarà aggrappata ad un sostegno esterno, ad esempio una ringhiera, dovrete tagliare i rami che la uniscono a questo sostegno. Non è un grosso problema per le Dipladenie che sopportano bene potature anche molto severe, però dovrete ricordarvi di ridurre molto le innaffiature per non rischiare di farla marcire.

Malattie e parassiti

Le Dipladenie  possono essere soggette ad attacchi di afidi. Dato che il loro fogliame è piuttosto consistente, le colonie di questi parassiti si annideranno sugli apici dei rami ed attorno ai calici dei fiori. In genere un trattamento con un buon aficida risolve il problema. Dopo una settimana/dieci giorni sarebbe meglio ripetere il trattamento per eliminare le uova eventualmente sfuggite al primo. Non è escluso che le Dipladenie possano essere attaccate anche da cocciniglie o ragnetto rosso, ma è davvero piuttosto raro.

Se vedete sintomi strani portate qualche foglia o fate delle foto e recatevi presso un garden di vostra fiducia e chiedete consiglio. Per quanto riguarda le malattie fungine invece in genere le Dipladenie non ne soffrono grazie al loro fogliame resistente. Ingiallimenti e/o caduta di foglie è più probabile che siano dovuti a temperature non adeguate o ad eccessi di acqua nel terreno.

Curiosità

Se osservate bene i fiori delle Dipladenie li troverete di forma molto simile sia a quelli del Rhyncospermum sia a quelli degli Oleandri. Ciò perché appartengono alla stessa famiglia botanica e con loro condividono la necessità di caldo e le scarse esigenze di acqua.

Plumbago capensis

Bellissimo rampicante dalla inconsueta fioritura azzurra che si protrae da maggio a ottobre inoltrato. I fiori sono a forma di tromba riuniti in infiorescenze di forma semisferica I rami diventano presto legnosi, pertanto può essere coltivato anche come se fosse un cespuglio. Sarà necessario, però, intervenire più volte nella stagione ad accorciare i rami che dovessero allungarsi troppo. Non ha esigenze sulla natura del terreno, ma, climaticamente, non sopporta bene le temperature troppo al di sotto dello zero. Non tollera ristagni d’acqua, ma d’state deve essere innaffiato in modo regolare. Quindi l’ideale è coltivarlo in vaso per poterlo riparare in inverno. Per avere buoni risultati con questa pianta è fondamentale concimare regolarmente con un fertilizzante per piante da fiore. Una potatura più drastica potrà essere effettuata alla fine della buona stagione per agevolarvi nelle operazioni di ricovero. Ne esistono diverse varietà che si differenziano per il colore dei fiori più o meno intenso, una varietà è completamente bianca.

Solanum Jasminoides

Si tratta di un vigoroso rampicante sempreverde che per tutta l’estate produce mazzetti di fiorellini bianchi o lilla molto pallido.
L’aggettivo jasminoides è riferito proprio al fatto che assomiglia al gelsomino per il suo essere sempreverde e la presenza di fiori bianchi.
Purtroppo però a differenza del gelsomino manca completamente di profumo, in compenso è più resistente alle basse temperature.

Coltivazione

Grazie anche ai cambiamenti climatici, ormai anche in Pianura Padana è possibile coltivarlo all’aperto anche nei mesi invernali, soprattutto se piantato a terra.
In vaso è necessario ripararlo da eccessi d’acqua e correnti fredde.
Raggiunge facilmente i 7 metri in altezza con crescita inizialmente lenta poi più veloce man mano che le temperature medie salgono.
Pur essendo un pianta vigorosa almeno il primo anno dà ottimi risultati anche se piantato in balconette da appendere alle ringhiere dei balconi.
Il segreto sta nel concimarlo con regolarità per tutta la stagione.
Alla fine dell’autunno, prima delle gelate andrà potato drasticamente e messo al riparo in ambienti, magari non riscaldati, ma che non vadano sotto zero.

A primavera sarà opportuno estrarre il Solanum dai vasi, eliminare quanta più terra vecchia possibile, eventualmente tagliando anche una parte di zolla, quindi ripiantarlo con terriccio nuovo e concime a lenta cessione per piante fiorite.
Se piantato in fioriere grandi o a terra, a primavera andrà ripulito da tutta la vegetazione che si sarà rovinata nell’inverno e quindi concimato utilizzando fertilizzanti a lenta cessione per piante fiorite.
Questo tipo di fertilizzante è un’ottima base ma non sostituisce completamente le concimazioni a pronto effetto che vanno effettuate comunque con regolarità per tutta la buona stagione.

Utilizzo

Il Solanum può essere associato a tutte le fioriture stagionali che amano il sole pieno, se la fioriera è abbastanza capiente può essere associato anche a Dipladenie o Plumbago che con lui condividono le stesse esigenze.

Malattie e parassiti

Non conosco malattie che possano provocare danni sensibili.
Per quello che riguarda gli insetti potrebbe essere attaccato dagli onnipresenti afidi che si combattono facilmente con dei buoni aficidi o rimedi naturali quali olio di lino o sapone molle.