Le salvie da fiore

Le salvie da fiore di cui voglio parlarvi nelle prossime righe sono piante che ho scoperto da poco anch’io.
Sono rimasta affascinata sia per la simpatia che mi ispirano questi piccoli ma vivaci fiorellini, sia per la durata notevole della fioritura, sia per la semplicità di coltivazione di queste piante.
Le salvie di cui intendo parlarvi appartengono principalmente ai generi microphylla, greggii, e jamensis, ognuno di questi raggruppa numerose varietà cui corrispondono altrettante sfumature di colore.
Descrizione
Queste piante sono suffrutici cioè piccoli cespugli in cui lignifica solo la parte basale dei rami. I rami possono avere sia portamento eretto che prostrarsi a terra.
Le foglie sono semipersistenti: cioè in inverni miti possono anche essere mantenute sui rami, mentre inverni più freddi le vedranno cadere quasi del tutto.
A differenza delle salvie “nostrane”, queste hanno foglie piccole, verdi, non “pelose” (tomentose è il termine botanico).
I fiori hanno invece la forma classica dei fiori di salvia: con una parte superiore tubulare che a volte può essere molto ridotta ed una inferiore, detta labello.
Questo è costituito da due lembi saldati al centro a formarne uno solo incurvato verso il basso.
I fiori di queste salvie vengono portati all’apice dei rami in gruppetti sovrapposti tra loro, detti verticilli, di due, tre o più singoli fiori.
Le caratteristiche che colpiscono in queste piante sono come già accennato prima: la lunghezza della fioritura che si protrae da maggio ad ottobre e la notevole gamma di colori dei fiori.
Mentre le salvie aromatiche hanno fiori fondamentalmente blu o azzurri le salvie da fiore spaziano dal bianco al blu, dal rosa al giallo ed al violetto.
Inoltre esiste almeno una varietà (Hot lips) che è in grado di produrre, sulla stessa pianta, fiori completamente rossi, fiori completamente bianchi e fiori bicolori.
Il cespuglio nel suo complesso raggiungerà un’altezza variabile a seconda delle specie tra i 50 ed i 100 cm.
Esigenze e cure
Pur essendo di origine messicana queste salvie non hanno trovato alcuna difficoltà ad ambientarsi nel nostro paese adattandosi ai più disparati climi e terreni,
L’unica cosa che le mette in difficoltà è il ristagno d’acqua soprattutto se si verifica durante l’inverno.
Amano posizioni soleggiate e terreni freschi con una buona disponibilità di acqua.
Per avere un cespuglio compatto e ordinato è consigliabile, prima dell’inverno, potarlo ad una quarantina di centimetri da terra.
Dal cespo di base, a primavera, germoglierà la nuova vegetazione e a fine aprile vedrete i primi fiori.
A metà estate, magari subito prima di andare in ferie, è opportuno dare una potata leggera a tutta la chioma, si perderà sicuramente una parte della fioritura, ma quando tornerete dalle vacanze il cespuglio sarà avrà di nuovo tutto fiorito e ricco di una fresca vegetazione.
Parassiti e malattie
Queste salvie hanno problemi fitosanitari minimi che si possono riassumere in due avversità principali: afidi e oidio.
I primi, detti anche pidocchi, si combatteranno con un insetticida aficida.
L’oidio invece è una malattia fungina detta anche mal bianco che si manifesta con la comparsa soprattutto sulle foglie di una specie di polverina bianca come se fossero state coperte di farina o borotalco.
Per combattere l’oidio sono necessari fungicidi specifici, ma la cosa migliore è prevenirne la comparsa posizionando le piante in zone soleggiate ed arieggiate.
Le salvie hanno una buona resistenza sia al caldo che al freddo, non hanno esigenze particolari per quanto riguarda il terreno purchè sgrondi bene l’acqua in eccesso senza fomare ristagni. In questo caso è opportuno prevedere strato di drenaggio per evitare marciumi.
Coltivazione
Come cure di coltivazione raccomando almeno due concimazioni l’anno con un buon concime completo, eventualmente a lenta cessione, a inizio primavera e a fine agosto.
Le Salvie da fiore possono essere associate a Rose, Oleandri, Buddleje e a tutte le erbacee perenni che prediligono posizioni soleggiate come Hemerocallis, Tulbagia e Perovskia.