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PIANTE PALUSTRI: CESPUGLI ED ALBERI

Note Generali

Tutte le piante qui di seguito descritte amano i terreni umidi e necessitano di una buona disponibilità di acqua durante la stagione calda. Inoltre, tutte sono in grado di sopravvivere senza problemi a periodi, anche prolungati, in terreni allagati. Diverse altre specie di piante possono sopportare un terreno umido, ma non il rimanere immerse nell’acqua magari per intere settimane. Sono tutte piante con fusti legnosi, ma possono avere portamenti molto diversi tra loro. Nel selezionare di quali essenze parlare ho scelto quelle più adatte al clima della Pianura Padana, ma non escludo di poter parlare in seguito anche di altre specie che qui non riescono a vegetare bene. Vorrei ricordare che per avere queste piante in giardino non è affatto necessario avere un laghetto, ma è altamente consigliabile per la buona riuscita poter disporre di acqua in abbondanza. Quindi magari avere la possibilità di attingerne da un pozzo piuttosto che adoperare quella dell’acquedotto. Molte di queste piante entrano facilmente anche nelle aree destinate alla fitodepurazione, quindi tenetele presenti anche per questo utilizzo.

 Bambù

Pur diventando velocemente a stelo legnoso, i bambù appartengono alla famiglia delle Graminee, cioè quella cui appartengono i cereali in genere, ma anche le canne di palude. È una famiglia numerosa in cui tutte le specie sono caratterizzate da un accrescimento velocissimo. I fusti sono caratterizzati da nodi disposti in modo abbastanza regolare, da cui nascono rametti laterali che portano le foglie. Queste sono per lo più sottili e allungate, possono raggiungere nelle specie di maggiori dimensioni anche i 25 cm. I bambù sono spesso sempreverdi o semidecidui, cioè, nell’inverno, possono arrivare a perdere una parte delle foglie ma non si spoglieranno completamente. Tutte le specie di bambù sono molto vigorose e spesso invadenti. In spazi limitati conviene pensare di limitarle per esempio piantandole nel terreno ma all’interno di grandi vasi. Questo accorgimento servirà a contenere lo sviluppo verso l’esterno dei rizomi che normalmente si allungano a fior di terra. Tutti i bambù hanno grandi necessità di acqua che serve loro a mantenere folto il fogliame: se manca l’acqua nella stagione calda vi troverete in breve un tappeto di foglie per terra. Quindi è necessario piantarli in posizioni in cui sia possibile innaffiarli abbondantemente e regolarmente, fate però attenzione che altre piante non vengano disturbate da questa abbondanza. Le varie specie di bambù vengono divise per comodità in gruppi a seconda delle dimensioni che raggiungono da adulte. Avremo specie nane da 30 a 100 cm, specie ad accrescimento medio: da 150 a 400 cm e specie a grande vegetazione con esemplari che possono arrivare a 10 metri.

Bambù nani

I generi principali che hanno questo accrescimento naturalmente limitato sono Arundinaria, Pleioblastus e Sasa. Sono molto decorative soprattutto in quelle specie che hanno fogliame variegato.

Bambù a vegetazione media

Sono i più diffusi nei nostri giardini perché molto decorativi, sono utilizzati anche come schermi per proteggere la privacy dato lo sviluppo veloce e folto del loro fogliame. I generi più comuni sono Pleioblastus, Pseudosasa, Sasa e Sinarundinaria.

Bambù a grande vegetazione

Da noi il loro sviluppo è un po’ depresso a causa del clima che per diversi mesi l’anno non ne consente l’accrescimento. Comunque, anche da noi non è raro vederli raggiungere gli 8/10 metri. L’unico genere con esponenti così imponenti è Phyllostachys, in particolare P.nigra ha steli che dal terzo anno di età diventano neri. È molto resistente alle intemperie e sopporta discretamente anche periodi siccitosi.

Bambù nani

I generi principali che hanno questo accrescimento naturalmente limitato sono Arundinaria, Pleioblastus e Sasa. Sono molto decorative soprattutto in quelle specie che hanno fogliame variegato.

Bambù a vegetazione media

Sono i più diffusi nei nostri giardini perché molto decorativi, sono utilizzati anche come schermi per proteggere la privacy dato lo sviluppo veloce e folto del loro fogliame. I generi più comuni sono Pleioblastus, Pseudosasa, Sasa e Sinarundinaria.

Bambù a grande vegetazione

Da noi il loro sviluppo è un po’ depresso a causa del clima che per diversi mesi l’anno non ne consente l’accrescimento. Comunque, anche da noi non è raro vederli raggiungere gli 8/10 metri. L’unico genere con esponenti così imponenti è Phyllostachys, in particolare P.nigra ha steli che dal terzo anno di età diventano neri. È molto resistente alle intemperie e sopporta discretamente anche periodi siccitosi.

 Betulle

Alberi di medie dimensioni (7-8 metri), a fogliame leggero ed aggraziato, poco ombriferi. Sono anch’esse decidue e rusticissime, possono sopportare periodi anche prolungati di terreno saturo d’acqua. Preferiscono estati non eccessivamente calde. Ne esistono belle varietà adatte anche a giardini di medie dimensioni, alcune hanno portamento pendulo. Dalla caratteristica corteccia bianca ricordiamo Betula alba che ha portamento eretto, la corteccia rossiccia è invece tipica di B. nigra.

 Conifere

Anche tra le conifere esistono specie che prosperano in terreni ad elevata umidità se non addirittura acquitrinosi. Tra quelle in grado di vivere nei nostri climi vorrei ricordare i Taxodium, le Sequoie e le Cryptomeria.

Cryptomeria

Cryptomeria japonica è invece un elegante albero rustico per i nostri climi, che può raggiungere i 12 mt ed ha crescita piuttosto rapida nei climi umidi a differenza di molte altre conifere. Anche per questa specie esistono varietà ad accrescimento più limitato come C. cristata che arriva a soli 3,5 mt o come C. elegans che può raggiungere i 6 mt. Quest’ultima specie ha aghi sottili e morbidi al tatto di colore verde vivo in primavera ma bruni nell’autunno-inverno. Le varietà “Compressa”,”Compacta”, Elegans Nana” e “Globosa” sono tutte forme nane. Si differenziano tra loro per la forma che assumono naturalmente durante la crescita, oppure per piccole differenze nella forma o nel colore degli aghi.

Sequoie

Alla specie delle Sequoie appartengono invece gli alberi in assoluto più alti del pianeta (fino a 100 metri). Dello stesso genere vi sono però anche specie molto più adatte ad essere piantate in giardino come per esempio S. sempervirens “Adpressa” che arriva al massimo a 20 metri di altezza. La varietà “Prostrata” è addirittura nana, forma macchie che raggiungono più o meno il metro di altezza per circa 2 di diametro. Alcuni rami di questa pianta tendono a crescere parecchio anche in altezza raggiungendo anche i 6 mt, è possibile però controllarli con la potatura. Preferisce climi leggermente più dolci di quello della Pianura Padana, ma se riparata dai venti più freddi può essere coltivata anche qui.

Taxodium

Detti anche  “cipressi di palude“, sono conifere con aghi decidui cioè restano spoglie d’inverno per rivestirsi di nuova vegetazione a primavera. Hanno accrescimento molto lento ma negli anni possono arrivare a misurare anche 11 metri. T. ascendens arriva al massimo a 7 metri ed ha portamento piuttosto colonnare, quindi forse è una delle specie più adatte a giardini di piccole o medie dimensioni.

Cryptomeria

Cryptomeria japonica è invece un elegante albero rustico per i nostri climi, che può raggiungere i 12 mt ed ha crescita piuttosto rapida nei climi umidi a differenza di molte altre conifere. Anche per questa specie esistono varietà ad accrescimento più limitato come C. cristata che arriva a soli 3,5 mt o come C. elegans che può raggiungere i 6 mt. Quest’ultima specie ha aghi sottili e morbidi al tatto di colore verde vivo in primavera ma bruni nell’autunno-inverno. Le varietà “Compressa”,”Compacta”, Elegans Nana” e “Globosa” sono tutte forme nane. Si differenziano tra loro per la forma che assumono naturalmente durante la crescita, oppure per piccole differenze nella forma o nel colore degli aghi.

Sequoie

Alla specie delle Sequoie appartengono invece gli alberi in assoluto più alti del pianeta (fino a 100 metri). Dello stesso genere vi sono però anche specie molto più adatte ad essere piantate in giardino come per esempio S. sempervirens “Adpressa” che arriva al massimo a 20 metri di altezza. La varietà “Prostrata” è addirittura nana, forma macchie che raggiungono più o meno il metro di altezza per circa 2 di diametro. Alcuni rami di questa pianta tendono a crescere parecchio anche in altezza raggiungendo anche i 6 mt, è possibile però controllarli con la potatura. Preferisce climi leggermente più dolci di quello della Pianura Padana, ma se riparata dai venti più freddi può essere coltivata anche qui.

Taxodium

Detti anche  “cipressi di palude“, sono conifere con aghi decidui cioè restano spoglie d’inverno per rivestirsi di nuova vegetazione a primavera. Hanno accrescimento molto lento ma negli anni possono arrivare a misurare anche 11 metri. T. ascendens arriva al massimo a 7 metri ed ha portamento piuttosto colonnare, quindi forse è una delle specie più adatte a giardini di piccole o medie dimensioni.

Pioppi

In pianura Padana difficilmente esiste corso d’acqua o laghetto che non sia affiancato da qualche pianta di pioppo. Sono alberi di grandi dimensioni raggiungendo senza problemi i 18-20 metri, decidui e rusticissimi. Necessitano di un’ottima disponibilità di acqua anche e soprattutto durante la stagione estiva, pena la caduta precoce del fogliame. Non esistono specie arbustive, raccomando l’utilizzo fondamentalmente in parchi o giardini di grandi dimensioni. Una raccomandazione: fate attenzione a piantare specie che non producano i famosi e fastidiosi “piumini” (semi), che potrebbero costituire causa di allergie.

Rosa palustris

Si tratta di un  bellissimo arbusto originario della zona orientale degli Stati Uniti. In estate produce semplici fiori profumati di 5 cm di diametro composti da 5 petali di colore rosa. Il frutto è una bacca carnosa di colore rosso vivo decorativa anche perché persistente anche dopo la caduta delle foglie. Non è una pianta di grande sviluppo, infatti raggiunge l’altezza di un metro o poco più. Al contrario delle piante di rosa più comuni, va coltivato in terreno umido o paludoso, anche sommerso da qualche cm d’acqua. In natura cresce lungo i bordi di ruscelli e fiumi, in acquitrini e paludi. Predilige terreno leggermente acido e posizione soleggiata o di mezz’ombra. La fioritura dura dalle 6 alle 8 settimane. Non ha problemi di freddo resistendo bene fino a -25 C.

Rosa palustris

Si tratta di un  bellissimo arbusto originario della zona orientale degli Stati Uniti. In estate produce semplici fiori profumati di 5 cm di diametro composti da 5 petali di colore rosa. Il frutto è una bacca carnosa di colore rosso vivo decorativa anche perché persistente anche dopo la caduta delle foglie. Non è una pianta di grande sviluppo, infatti raggiunge l’altezza di un metro o poco più. Al contrario delle piante di rosa più comuni, va coltivato in terreno umido o paludoso, anche sommerso da qualche cm d’acqua. In natura cresce lungo i bordi di ruscelli e fiumi, in acquitrini e paludi. Predilige terreno leggermente acido e posizione soleggiata o di mezz’ombra. La fioritura dura dalle 6 alle 8 settimane. Non ha problemi di freddo resistendo bene fino a -25 C.

Salici

Oltre alle più note specie arboree tra i salici ve ne sono diverse a portamento arbustivo e addirittura specie tappezzanti. Tutti hanno fogliame deciduo ed ottima resistenza al freddo. Vegetano bene in terreni umidi od addirittura semisommersi. Tra le specie arbustive a portamento eretto vi segnalo Salix purpurea “Nana” : ha bel fogliame verde chiaro e rami giovani rossi anche durante l’inverno. Salix integra “Albomaculata” possiede invece giovani foglie striate in crema e rosa che da lontano lo fanno sembrare ricoperto di fiori. Una bella specie a portamento tappezzante è Salix repens con foglie arrotondate e giovani getti che sembrano essere fatti di seta. Tra le specie arboree forse il più significativo esponente dei salici è Salix babylonica ovvero l’imponente salice piangente che rende così romantico qualunque laghetto o corso d’acqua. Tra le varietà più piccole ed ornamentali, vorrei segnalarvi S. caprea Pendula che con un’altezza massima di 150 cm è un piccolo alberello a portamento piangente. È caratteristico anche per le grosse gemme “pelose” degli amenti (i fiori maschili dei salici) detti “gattini”. Queste gemme si fanno notare sui rami in gennaio/febbraio sia per le loro notevoli dimensioni sia per il loro colore bianco: è uno degli annunci della fine dell’inverno. Vorrei segnalarvi inoltre la specie Salix matsudana nelle sue varietà “Pendula” a portamento piangente e “Tortuosa” con curiosi rami contorti, molto d’effetto durante l’inverno.

Sambucus nigra

Ecco una pianta spontanea nella pianura emiliana che io amo molto. Cresce normalmente ai margini di zone umide o fossi, si adatta egregiamente a tutti i nostri terreni ed ama posizioni soleggiate. Ha bel fogliame di colore verde lucido costituito da foglie composte. Non diventa mai molto alto (max 6 metri), ma tende ad allargarsi in bellissime ombrelle che fanno un’ ottima zona d’ombra. La fioritura è costituita da grandi infiorescenze appiattite che possono raggiungere anche i 25 cm di diametro di color bianco avorio. I piccolissimi fiori che compongono queste ombrelle hanno un profumo molto dolce senza essere stomachevole. Fiori, corteccia e frutti del Sambuco entrano nella preparazione di sciroppi, infusi e tisane che hanno notevoli proprietà benefiche. Sono depurativi, riequilibranti intestinali, curano affezioni dell’apparato respiratorio, reumatismi e dolori alle articolazioni.

Sambucus nigra

Ecco una pianta spontanea nella pianura emiliana che io amo molto. Cresce normalmente ai margini di zone umide o fossi, si adatta egregiamente a tutti i nostri terreni ed ama posizioni soleggiate. Ha bel fogliame di colore verde lucido costituito da foglie composte. Non diventa mai molto alto (max 6 metri), ma tende ad allargarsi in bellissime ombrelle che fanno un’ ottima zona d’ombra. La fioritura è costituita da grandi infiorescenze appiattite che possono raggiungere anche i 25 cm di diametro di color bianco avorio. I piccolissimi fiori che compongono queste ombrelle hanno un profumo molto dolce senza essere stomachevole. Fiori, corteccia e frutti del Sambuco entrano nella preparazione di sciroppi, infusi e tisane che hanno notevoli proprietà benefiche. Sono depurativi, riequilibranti intestinali, curano affezioni dell’apparato respiratorio, reumatismi e dolori alle articolazioni.