Photinia

La Photinia è veloce nella crescita e decorativa per la sua peculiare caratteristica di avere la vegetazione nuova di un bel colore rosso piuttosto intenso.
Si tratta, inoltre, di un pianta senza particolari problemi fitosanitari, non teme particolarmente né il caldo soffocante dell’estate padana, né il gelo, alle volte intenso, dei nostri inverni.
Tutto ciò ne fa forse la pianta da siepe di maggior successo in Emilia al momento.
Come siepe in genere viene mantenuta attorno al metro e mezzo/due di altezza, ma non è difficile che raggiunga anche altezze maggiori.
Sono molto belle sia le siepi monospecifiche, ma sono notevoli anche le siepi miste: la combinazione con Lauro, Ligustro o Eleagno è ormai un classico, ma anche l’associazione a piante fiorifere come Oleandri o Hibiscus syriacus ha notevoli pregi.
Sempre della famiglia delle Photinia voglio segnalarvi le varietà Nana e Compatta.
Mantengono i colori intensi della Photinia Red robin (che è la varietà più usata), ma hanno foglie più tondeggianti e non superano il metro di altezza.
Ciò permette loro di formare bordure o siepi basse veramente notevoli per il colore, il fogliame lucido e la compattezza.
Queste ultime varietà però sono un po’ più sensibili al freddo della loro sorella maggiore.
Coltivazione
Come già accennato la Photinia si è perfettamente adattata al nostro clima. Anche per quanto riguarda i terreni non ha particolari esigenze tranne il fatto che teme moltissimo i ristagni d’acqua. In terreni particolarmente argillosi, come sono quelli di questa zona, non è difficile vedere foglie gialle e vegetazione rada e stentata. Si tratta sicuramente di piante che hanno subito danni radicali dovuti a terreni che trattengono troppa acqua. In terreni di questo tipo c’è troppa poca aria per lo sviluppo corretto delle radici e la pianta ne soffre. Si può porre rimedio a situazioni di questo tipo predisponendo del drenaggio sul fondo della buca di impianto. L’utilizzo di materiali porosi quali argilla espansa o pomice facilita un drenaggio più veloce dell’eccesso di acqua. Inoltre permette alle radici di trovare una bolla d’aria all’interno dei granuli e quindi di avere un ulteriore margine di tempo prima di entrare in sofferenza. Per piante coltivate in vaso è fortemente sconsigliato l’utilizzo dei sottovasi, sempre per non creare ristagni.

Concimazione
Per avere piante rigogliose è importante anche che siano anche ben nutrite quindi sarebbe opportuno somministrare almeno un paio di concimazioni all’anno. I periodi ideali sono l’inizio della primavera e l’inizio dell’estate. Consiglio di utilizzare concimi completi di nutrienti e micronutrienti. Ideali sono quelli a lento rilascio:garantiscono un’ottima nutrizione per diversi mesi senza mai incorrere nel pericolo di ustionare le radici per concentrazioni eccessive.
Potatura

Perché risulti bella e folta è necessario potarla almeno una volta l’anno, ma una spuntata anche all’inizio dell’estate aiuta a mantenerla più ordinata. Il periodo migliore per la potatura, in genere è l’autunno anche per evitare che eventuali nevicate possano piegare o spezzare i rami, La potatura dovrà, non solo abbassare le piante, ma anche ridimensionare lo spessore della siepe. Riducendo lo spessore infatti si permette alla luce del sole di raggiungere anche l’interno della siepe: ciò stimolerà l’emissione di foglie anche dalle parti più vecchie dei rami. L’aspetto generale della siepe migliorerà perché apparirà più folta. Se invece non viene potata nel modo giusto, in pochi anni ci si troverà con una siepe molto larga ma vuota all’interno. Anche in questo caso però non vi preoccupate: sarà sempre possibile intervenire a rimettere in forma la siepe perché questa pianta è in grado di emettere vegetazione nuova e fresca anche dal legno più vecchio.
Malattie e parassiti
La Photinia è una pianta molto sana, raramente sarà soggetta ad attacchi fungini e altrettanto raramente sarà attaccata da parassiti animali. I più frequenti sono gli Afidi che possono formare colonie di color giallo chiaro attorno ai germogli più teneri. Un trattamento con un buon prodotto insetticida di solito risolve definitivamente il problema.

L’Oziorrinco provoca invece un danno estetico che può diventare anche esteso. Si tratta di un coleottero (tipo coccinella ma più grosso e con la testa allungata) lungo circa 1 cm di colore grigio scuro. Questo insetto passa le sue giornate nel terreno, ma al crepuscolo risale lungo le piante e va a mangiare i margini delle foglie, soprattutto le più tenere. Con una forte infestazione tutta la siepe appare “rosicchiata”. Più che distribuire veleni che in genere si rivelano poco efficaci a causa della mole dell’insetto, conviene ogni tanto, soprattutto dalla tarda primavera alla fine dell’estate , lavorare il terreno sotto la siepe. Non è necessario che sia lavorato in profondità, è sufficiente rompere lo strato superficiale. Questa operazione può uccidere le larve e sicuramente disturba gli adulti che non trovano più il riparo per il giorno. Fatta saltuariamente anche nel periodo caldo permetterà inoltre al terreno più profondo di mantenere maggiormente l’umidità consentendo di innaffiare meno.