PIANTE PALUSTRI ERBACEE RUSTICHE
Note Generali
Come dice il nome, le piante palustri amano ambienti di grande umidità fino al punto da poter vivere anche diversi mesi all’anno sommerse da alcuni cm d’acqua.
Sono quindi fondamentali per il completamento di laghetti e stagni.
Nelle prossime righe cercherò di darvi qualche indicazione sulle specie più semplici da reperire in commercio e più decorative dal punto di vista estetico.
Vorrei però fare una precisazione già da ora: la pianta palustre è in genere vigorosa, vive in clima temperato o caldo e necessita di grande disponibilità di acqua.
Tutto ciò fa sì che spesso diventi invadente ed infestante, quindi sappiate già da ora che la manutenzione sarà fondamentale per una buona riuscita estetica del vostro laghetto.
In questa sezione tratterò solo piante palustri erbacee perenni.
Ho scelto di dare risalto alle piante con le fioriture o la vegetazione più appariscenti, perché il mondo del laghetto è già per sua natura molto verdeggiante.
Astilbe
Si tratta di una bella pianta palustre utilizzata anche in giardino per bordure associate anche ad altre essenze, sono molto rustiche rispetto al freddo.
Amano terreni umidi e situazioni di mezz’ombra.
Le belle foglie da giovani possono portare sfumature color bronzo.
In estate compaiono, alte sopra le foglie, pannocchie lanuginose di minuscoli fiorellini rosa o bianchi.
Ai fiori seguono piccoli frutti secchi che possono essere lasciati sulla pianta fino all’inverno perché abbastanza decorativi.
Ogni tre o quattro anni è opportuno dividere i cespi per ringiovanire la pianta.


Butomus umbellatus
Ha foglie lunghe, lanceolate simili a quelle dei giunchi ma, tra luglio e settembre, tra queste foglie nasce uno stelo che al suo apice porta una infiorescenza ad ombrellina costituita da piccoli fiori rosa.
È una pianta palustre spontanea della nostra flora, pertanto non necessita di alcun riparo invernale.
A primavera, armati di un buon paio di forbici e /o di un cutter dovrete andare ad asportare tutte le foglie più esterne del cespo.
Questo può anche essere il momento adatto per operare la divisione dei cespi per nuove piante da piantare altrove o per sfoltire il vecchio cespo.
Calla palustris
In Italia con il nome di Calla si identifica quella che in latino è la Zantedeschia.
In realtà la Zantedeschia ha preso il nome di calla per la somiglianza che ha con questa pianta.
La Calla palustris è una pianta palustre erbacea che raggiunge al massimo i 25 cm di altezza.
Nasce da rizomi dai quali si ergono fusti che portano belle foglie a forma di punta di lancia, la cui base abbraccia il fusto stesso.
Generalmente a giugno tra le foglie nascono degli steli fiorali che all’apice portano una breve infiorescenza a candela di colore verdastro avvolta da un bella brattea bianca, molto elegante.
Può vivere sommersa da una quindicina di cm di acqua, a volte diventa galleggiante suo malgrado.
L’impollinazione avviene per mezzo di lumache d’acqua.


Cyperus
Il nome con cui questo genere è più noto è quello di papiro, ma questo, non è che uno dei diversi generi di questa famiglia.
Vi sono comprese infatti specie di varie misure: da quelli alti anche più di tre metri, a quelli che non arrivano al metro.
Ne esistono dei tipi più fogliati ed altri in cui le foglie quasi non appaiono.
Tra i papiri propriamente detti, nessuno è veramente rustico nel nostro clima.
Può succedere abbastanza facilmente che la base del cespo sopravviva anche ai nostri inverni, ma tutta la parte aerea in effetti secca.
È poi piuttosto facile che i semi (portati sul ciuffo di fili apicale agli steli), cadendo sul terreno germinino nella primavera successiva.
Si tratta di una pianta rizomatosa, che in clima caldo e con buona disponibilità di acqua diventa facilmente infestante.
Per evitare di vedere il vostro laghetto infestato dai papiri, conviene coltivarli in vasi che immergerete nel laghetto a primavera e potrete ricoverare nell’inverno.
A primavera dovrete sfoltire i cespo, così come dovrete eliminare dal laghetto tutte le piantine che nasceranno da seme spontaneamente.
Felci
Per questo tipo di pianta palustre vi prego di leggere le indicazioni più dettagliate che ho riportato nella scheda corrispondente, potete accedervi direttamente cliccando sulla parola “Felci“.


Hibiscus palustris
E’ una pianta palustre rustica anche nei nostri climi, ha alti fusti (fino a 150 cm) che in estate prendono la consistenza del sughero.
Questi steli portano apicalmente, a metà estate, grandi fiori di 15-30 cm di diametro nei colori che vanno dal bianco, spesso con macchia centrale rossa, al rosa più o meno intenso, fino al rosso vivo.
Nell’inverno la parte aerea secca fino alla base e va asportata, a primavera la base emetterà nuovi germogli.
Questi cresceranno tanto più in fretta quanto più sarà caldo e vi sarà disponibilità di acqua.
Molto decorativo e scenografico.
Houttuynia cordata
Questa pianta ha portamento tappezzante, vegeta con belle foglie che nella forma ricordano quelle dell’edera ma sono striate in rosso vivo e crema in maniera molto vistosa.
I fiorellini sono bianchi e poco appariscenti, ricordano un po’ quelli delle fragole.
La sua massima altezza è di circa 40 cm
Durante l’inverno la parte aerea sparisce totalmente, anche se in estate ama terreni umidi (ma non allagati), in inverno teme i ristagni d’acqua.
Nel toccarla sentirete abbastanza distintamente un curioso odore di pepe, particolare ma non sgradevole.


Iris
Il vastissimo genere degli Iris ci dona anche due piante palustri adattissime ad ambienti acquitrinosi: I. laevigata e I. pseudoacorus.
Ognuna ha varietà ed ibridi in colori diversi, ma io amo molto anche le specie selvatiche. I.laevigata fiorisce nei toni del blu, mentre I. pseudoacorus ha bei fiori giallo brillante.
Entrambe fioriscono all’inizio dell’estate.
Anche in questo caso si tratta di piante rizomatose, ma al contrario di altre non sono invadenti, anche se possono arrivare a formare belle macchie.
Juncus
Come la famiglia dei papiri, quella dei giunchi di palude non porta fiori apprezzabili, ma è anche vero che non esiste zona umida o paludosa senza giunchi.
Di questo genere di pianta palustre esistono diverse specie di diverse dimensioni.
Tutte sono accomunate dall’aspetto tipico delle cannette di palude con ciuffi di steli cilindrici eretti.
Nella maggior parte dei casi sono verdi ma possono anche presentare variegature in crema o porpora.
Tra le varietà più particolari dal punto di vista estetico vorrei ricordare Juncus effusus “Spiralis” che, pur essendo alto solo 45 cm, si fa notare per gli steli spiraliformi


Lythrum salicaria
Ultra rustica, molto vigorosa, eretta, arriva fino a 150 cm di altezza e in estate porta belle spighe lunghe anche 30 cm di fiorellini porpora.
È una pianta palustre spontanea che trovate facilmente a bordare zone umide e canali dalla pianura fino alla media montagna.
In Pianura Padana è talmente comune nei fossi e nei canali che pochi la considerano una pianta ornamentale.
Mentha
Tutta la famiglia delle mente ama moltissimo le situazioni particolarmente umide ma M. acquatica è in grado di vivere anche semisommersa per periodi piuttosto lunghi.
Si tratta di una pianta ultra rustica, perenne e sempreverde che raggiunge al massimo i 40 cm.
Fiorisce da fine maggio con spighette o infiorescenze globose di piccoli fiori nei colori che dal bianco vanno fino al lilla passando per i tanti toni del rosa.
Predilige posizioni di ombra o mezz’ombra dove facilmente diventa infestante.


Miscanthus
E’ una pianta palustre della famiglia delle Graminacee, non porta fiori ma ha foglie e fusti eretti talvolta variegati.
Forma cespi anche importanti e può divenire alta anche tre metri.
Ultimamente i Miscanthus vengono inseriti, assieme alle Phragmites, cioè alle cannette di palude, nelle zone destinate a fitodepurazione.
Pontederia cordata
Altra pianta palustre erbacea, rustica, ha belle foglie a forma di punta di lancia che alla base avvolgono il fusto da cui nascono, lucide e consistenti.
Alta fino a 90 cm, anche questa pianta è dotata di rizoma.
In estate porta steli robusti al cui apice nasce una spiga di fiorellini azzurro intenso con centro giallo.
Vive in terreni molto umidi, addirittura immersa in acqua per alcuni cm.
Ama posizioni soleggiate ed estati calde.


Thalia dealbata
Pianta palustre che preferisce il ricovero invernale anche se potrebbe affrontare inverni non troppo rigidi.
Come la Pontederia ama posizioni soleggiate ed estati calde e può vivere anche semisommersa.
Ha belle foglie ellittiche di un particolare verdeazzurro che sono portate da alti steli (fino a 180 cm).
In piena estate compaiono alti steli su cui appaiono racemi leggermente penduli di fiori porpora leggermente ricoperti da una specie di polverina biancastra.
Zantedeschia aetiopica
Pianta palustre erbacea discretamente rustica ha bel fogliame dalla forma a punta di lancia, che nasce in folti cespi.
In estate tra le foglie nascono steli alti fino a 75 cm che portano eleganti fiori singoli bianchi a forma di imbuto, molto durevoli.
Se ha buona disponibilità di acqua regge bene anche posizioni soleggiate, altrimenti posizionatela a mezz’ombra.
D’inverno la parte aerea può anche seccare completamente, conviene lasciarla fino a primavera in modo che i rizomi siano protetti contro gelate particolarmente rigide.
A primavera è possibile operare una divisione dei vecchi cespi per formarne di nuovi.
Esistono anche Calle dai fiori colorati, sono di più piccole dimensioni e soprattutto non sono molto rustiche.
All’arrivo dell’inverno potete pacciamarle con foglie e sperare che non sia un inverno molto rigido,
Oppure potete espiantare i rizomi per farle svernare al riparo dalle gelate.
