Salvia

Note Generali
La Salvia non manca praticamente mai negli orti degli Italiani, ma spesso anche chi non ha un orto se ne tiene un vaso a portata di mano.
Sarebbe più corretto parlare di Salvie: al plurale, perché esistono tante varietà non solo utilizzabili come odori in cucina, ma anche molto ornamentali.
La famiglia delle Salvie annovera anche specie con fogliame dotato di aromi molto decisi e particolari come l’ananas, la pesca o la rosa, difficilmente utilizaz.
Vi sono poi specie coltivate per la sola fioritura vedi la pagina delle Salvie da fiore.
Descrizione
Le Salvia utilizzate in cucine sono arbusti taglia medio-piccola, sempreverdi o semi-sempreverdi.
Hanno foglie grigio verdi con una particolare cuticola che le rende morbide al tatto come se fossero ricoperte di feltro.
I fiori, di colore generalmente blu-violetto, sono riuniti in spighe apicali più o meno compatte.
Conosciutissime fin dall’antichità per le proprietà aromatiche e terapeutiche sono di facilissima coltivazione, vediamo quindi di conoscere un po’ meglio questa vastissima famiglia.

Coltivazione e Cura
Si tratta di piante piuttosto robuste dotate di buone capacità di rigenerazione. Se danneggiate da traumi, attacchi di parassiti o eventi atmosferici, riescono a ricostituire la vegetazione in tempi relativamente brevi.
Piantumazione
Posta a terra la Salvia richiede un terreno fresco e ben drenante. Per avere buoni risultati in vaso utilizzate del terriccio universale miscelato a un po’ di terra del giardino e concime a lenta cessione. Utilizzate vasi proporzionati allo sviluppo della pianta tenendo conto che sono essenze piuttosto vigorose. Vasi troppo piccoli possono creare sofferenza alla Salvia soprattutto in estate. Se la posizionate in fioriere grandi abbiate cura di predisporre uno strato di drenaggio, la aiuterà a non soffrire di troppo bagnato in caso di maltempo prolungato.
Concimazione
Se posta a terra sarà sufficiente concimarla due/tre volte l’anno con fertilizzanti completi a lenta cessione. Se invece avete piantato la Salvia in vaso potete utilizzare anche i concimi liquidi ma la frequenza sarà di due volte al mese da marzo a fine settembre. L’attuale attenzione agli alimenti biologici ha indotto molti produttori di fertilizzanti a mettere in commercio linee di prodotti per fertilizzare di origine naturale. Essendo destinate alla nostra alimentazione forse è doverosa un’attenzione in più…
Esposizione
Piantata a terra la Salvia sopporta molto bene il sole diretto, anche per molte ore al giorno. Se invece vogliamo mantenerla in vaso, sarà opportuno posizionarla a mezz’ombra. Il sole battente sul vaso per molte ore,potrebbe surriscaldare il terriccio danneggiando le radici. Se avete a disposizione solo posizioni di ombra non vi preoccupate: a patto che vi sia una buona luminosità la Salvia può prosperare anche all’ombra.
Potatura
Il momento in cui prelevate le foglie per cucinare può diventare un piccolo intervento di potatura che può riequilibrare lo sviluppo della pianta. Invece di prelevare solo le foglie dovrete accorciare i rami più lunghi o toglierne alcuni dove la vegetazione risulti troppo fitta. Questi tagli servono a far penetrare il più possibile la luce all’interno del cespuglio, si eviteranno così antiestetici ingiallimenti delle foglie che non ricevono abbastanza luce diretta. Se la Salvia esce dall’inverno con parti della vegetazione danneggiate, o a fine estate il cespuglio vi sembra “disordinato”, non esitate a dare una bella potata: oltre a riordinarlo lo stimolerete a produrre nuova e più fresca vegetazione.

Innaffiatura
La Salvia è una delle piante che vi fa sapere quando è ora di innaffiarla: se una mattina la trovate con le foglie più giovani leggermente appassite è ora di dare una bella bagnata senza aspettare oltre. A parte questi segnali, se siete abituati ad innaffiare in modo regolare, non avrete mai problemi. Soprattutto se la pianta è in vaso, ma vale anche per le piante a terra, dovrete evitare gli eccessi di acqua ma anche quelli di secco: entrambi molto dannosi. Un eccesso prolungato di acqua porta alla marcescenza delle radici senza le quali la pianta non può né bere né alimentarsi e questo la condanna. Un eccesso di secco invece, se non troppo prolungato, in genere può essere recuperato. Per farlo dovrete reidratare il terriccio gradualmente con innaffiature non massicce ma ripetute. Ripulite la pianta dalle parti danneggiate, da questo momento innaffiate regolarmente ma senza eccessi.
Affrontare l’inverno
Un fattore climatico non gradito invece è l’eccessiva umidità ambientale soprattutto se associata a basse temperature: può provocare annerimenti e caduta delle foglie. È un problema che di solito la Salvia ripara a primavera quando il clima si fa più mite. Durante l’inverno tenetela riparata dai venti più freddi senza però coprirla con del nylon (tratterrebbe troppo l’umidità), al massimo utilizzate del tessuto non tessuto. Se la Salvia esce dall’inverno con parti della vegetazione danneggiate, non esitate a fare una potatura più o meno leggera: è il modo migliore per stimolare l’emissione di nuove foglie e rametti, soprattutto se associata ad una prima concimazione con un fertilizzante a pronto effetto.

Parassiti e Malattie
Essendo una pianta che viene utilizzata nell’alimentazione, qualunque malattia o parassita pone il dilemma se fare o meno trattamenti per evitare di mangiarsi dei fitofarmaci. Per essere tranquilli dopo l’eventuale trattamento aspettate almeno una ventina di giorni, quindi mettete le foglie a bagno in acqua e bicarbonato per dieci minuti. Una bella sciacquata sotto acqua corrente e sarete sicuri di aver eliminato qualsiasi eventuale residuo. Un modo un po’ drastico, ma molto sicuro per la nostra salute, è una potatura severa della vegetazione. La Salvia tornerà a vegetare come e più di prima e non avremo corso il rischio di mangiare antiparassitari.
Malattie fungine
Le principali malattie sono il mal bianco od oidio e la peronospora. L’oidio si manifesta con la comparsa sulle foglie di macchie biancastre e dall’aspetto polverulento, si cura con prodotti a base di zolfo o con fungicidi specifici. La peronospora si manifesta con la comparsa di macchie gialle che poi diventano nere, questa avversità si combatte con prodotti a base di rame o anticrittogamici specifici.
Parassiti animali
I principali sono lumache, cavallette e cimici che si nutrono rosicchiando le foglie. Il ragnetto rosso è invece più difficile da individuare perché di dimensioni quasi microscopiche, si nutre sottraendo clorofilla alle foglie che quindi assumono un aspetto grigio e stanco. Osservando le foglie soprattutto nella pagina inferiore si può notare una rete finissima di ragnatele, sarà la conferma dell’identità dell’ospite. Si combattono con prodotti specifici detti acaricidi, non usate insetticidi perché non servono contro questo parassita.