Il Lauro

Descrizione del Lauro
Il Lauro, è un bellissimo sempreverde dalle grandi foglie ovali, lucide, piuttosto consistenti. Ha portamento eretto, rami legnosi, rigidi, dalla corteccia molto scura. Il Lauro viene usato principalmente come essenza da siepe e quindi normalmente viene potato almeno una volta all’anno. Le piante adulte, se non potate, in primavera portano numerose spighe erette di fiorellini bianchi lunghe anche 20 cm. Ai fiori seguono bacche grandi come piselli, prima verdi, quindi neri a maturazione.
ATTENZIONE!! Non ingerite né semi né foglie: entrambi contengono sostanze estremamente velenose.
Per avere sintomi di avvelenamento occorre INGERIRE parti della pianta!
Comunque, in caso di ingestione, correte al pronto soccorso e fate contattare un Centro Antiveleni e NON provocate il vomito.
La polpa che circonda i semi non è tossica (come nelle bacche del tasso).
Anzi, nella provincia di Modena, le bacche sono ricercate per farne un liquore detto “laurino“.
Se una siepe tutta e completamente verde rende un po’ monotono il giardino, potreste alternare al Lauro ogni tanto piante di cespugli da fiore come Forsythie, Spiree, Oleandri.
In alternativa ai cespugli da fiore ho visto anche consociazioni con piante di Photinia, secondo me alternare una pianta di photinia ogni 3/4 piante di lauro può “movimentare” la siepe senza che ne risenta in compattezza.

Coltivazione del lauro
L’ottima reazione alle potature (: ributta facilmente dal legno vecchio) permette di creare belle siepi formali. Già dai primi anni dalla piantumazione la siepe si presenterà folta ed ordinata. Nel tempo e con cure adeguate potrà raggiungere e superare i 3 metri di altezza.
Una buona concimazione ad inizio marzo ed una a settembre soddisferanno le esigenze di nutrizione del Lauro.
È importante garantire un’innaffiatura regolare e piuttosto abbondante nell’estate per non avere danni da secco sulle foglie più giovani.
La potatura sarà annuale, da fare preferibilmente in autunno per evitare danni da nevicate abbondanti e/o pesanti.
Oltre ad abbassare la siepe in altezza è anche necessario potarla nel suo spessore. Infatti, se la siepe è stretta anche le foglie più interne colgono la luce del sole e possono quindi durare a lungo. I rami del lauro, anche i più vecchi, ad ogni primavera emetteranno nuova vegetazione se avranno luce a sufficienza. Se la siepe è invece troppo larga, la luce non entra e quindi le foglie tenderanno a cadere lasciando vuoto l’interno della siepe.
Contenerne lo spessore vi permetterà quindi di avere una siepe folta e fitta anche nel suo interno, creando quel bellissimo effetto di “muro verde”.
Inoltre uno spessore più contenuto renderà il tutto di più facile gestione sia nelle operazioni di potatura nonché nei trattamenti antiparassitari.
Esistono varietà di Lauro con foglie variegate in giallo od in bianco, a portamento più compatto rispetto alle forme normali, a foglie più piccole…
Però, devo essere sincera, da noi nel modenese non hanno mai preso molto piede.
Parassiti e malattie
Ultimamente questa pianta ha perso qualche posizione nella classifica delle piante da siepe più ricercate anche a causa
della sua sensibilità ad una malattia fungina detta Oidio o Mal bianco.
Questa malattia deforma le foglie giovani, che sono più tenere, rendendole ‘bollose’ e ne brucia i margini. Normalmente l’oidio non è letale, ma sicuramente opera un grosso danno estetico se non si riesce a prevenirla.
La prevenzione consiste in un paio di trattamenti primaverili (marzo e aprile) ed uno autunnale con prodotti specifici contro l’oidio.
