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Rosmarino

Note Generali

Il Rosmarino è forse la pianta aromatica più conosciuta e diffusa d’Italia, ma non è solo utile in cucina. È un bellissimo e robusto sempreverde che può a buon diritto essere considerato anche come pianta ornamentale. Oltre alla consueta specie che ha i rami giovani eretti, ne esiste un’altra che ha portamento tappezzante/ricadente. Si tratta del Rosmarino prostrato, è molto ornamentale perché forma vere e proprie cascate di rami che quando sono fioriti sono una gioia per gli occhi. Come il Rosmarino classico è perfettamente commestibile ed ha le stesse proprietà ed esigenze.

Coltivazione e Cura

Come molte piante della macchia mediterranea, il Rosmarino ama terreni ben drenati ed un clima caldo piuttosto secco. In Pianura Padana si è ambientato comunque molto bene anche se il clima è più umido di quanto servirebbe. Se si riesce a trovare una posizione riparata dai venti più gelidi ed un terreno sufficientemente drenato, si possono avere splendide piante senza sforzi eccessivi. È più complicato avere buoni risultati se si è costretti a tenerlo in vaso, infatti il rosmarino ama avere spazio per poter espandere le sue radici. Inoltre in vaso le radici sono più esposte sia al freddo che al caldo eccessivo.

Piantumazione

Il momento migliore per mettere a dimora il Rosmarino, è la primavera perché avrà davanti tutta la bella stagione per ambientarsi ed irrobustirsi. Se potete metterlo a terra, ma sapete di avere un terreno piuttosto argilloso, predisponete sul fondo uno strato di materiale drenante come l’argilla espansa. Se siete costretti a mantenere il rosmarino in vaso, invece, cercate di dargli almeno un contenitore piuttosto capiente in modo che non debba soffrire per il poco spazio. Utilizzate per l’invaso del terriccio universale miscelato con un po’ di terra di giardino in modo che possa mantenere meglio l’umidità durante la stagione calda.

Innaffiatura

A parte una certa cura nella prima stagione dopo il trapianto, quando ancora le radici non sono espanse, per le piante a terra l’irrigazione è quella normale delle altre piante da giardino. Per i rosmarini in vaso invece l’attenzione deve essere costante in quanto sono più soggetti a danni dovuti sia ad eccessi d’acqua che a periodi di secco troppo prolungati. È vero che il rosmarino fondamentalmente è una pianta resistente al secco, ma a terra gli sarà più facile trovare in profondità un po’ di umidità. In vaso invece quando l’acqua non c’è più… non c’è più. Non può andare a cercarsela altrove. Quindi pur evitando accuratamente gli eccessi d’acqua soprattutto se prolungati, cercate di evitare anche il troppo secco.

Concimazione

Per quanto concerne la concimazione, le piante di rosmarino poste a terra verranno concimate una o due volte l’anno con fertilizzanti a lenta cessione che forniscono i nutrienti in modo graduale. Per le piante poste in vaso si possono utilizzare sia i fertilizzanti a cessione graduale sia i concimi liquidi che magari si usano per altre piante in vaso. Nel caso di piante in vaso la frequenza delle fertilizzazioni sarà di due volte al mese per il periodo che va da marzo ad ottobre. L’attuale attenzione ai prodotti biologici ha spinto molti produttori di fertilizzanti a mettere a punto linee di concimi bio per l’orto e le aromatiche. La raccomandazione, per tutti i tipi di concime, resta quella di seguire le indicazioni presenti sulla confezione. Per le piante in vaso ciò è fondamentale infatti un dosaggio eccessivo in un ambiente così limitato potrebbe dare dei problemi.

Esposizione

Anche per quello che riguarda l’esposizione al sole è necessario distinguere se le piante sono poste a terra od in vaso. Per le piante poste a terra il pieno sole anche per più ore al giorno è sicuramente un vantaggio. Le piante collocate in vaso, invece, se esposte a troppe ore di sole diretto possono subire danni, anche irreversibili, alle radici. Se non vi è possibile altra posizione che il pieno sole, un accorgimento per limitare i danni, è quello di sollevare il vaso dal pavimento con degli spessori. In questo modo l’aria potrà circolare sotto e il calore non si trasmetterà dal pavimento al vaso, quindi fare in modo di ombreggiare non tanto la pianta quanto il contenitore.

Piantumazione

Il momento migliore per mettere a dimora il Rosmarino, è la primavera perché avrà davanti tutta la bella stagione per ambientarsi ed irrobustirsi. Se potete metterlo a terra, ma sapete di avere un terreno piuttosto argilloso, predisponete sul fondo uno strato di materiale drenante come l’argilla espansa. Se siete costretti a mantenere il rosmarino in vaso, invece, cercate di dargli almeno un contenitore piuttosto capiente in modo che non debba soffrire per il poco spazio. Utilizzate per l’invaso del terriccio universale miscelato con un po’ di terra di giardino in modo che possa mantenere meglio l’umidità durante la stagione calda.

Concimazione

Per quanto concerne la concimazione, le piante di rosmarino poste a terra verranno concimate una o due volte l’anno con fertilizzanti a lenta cessione che forniscono i nutrienti in modo graduale. Per le piante poste in vaso si possono utilizzare sia i fertilizzanti a cessione graduale sia i concimi liquidi che magari si usano per altre piante in vaso. Nel caso di piante in vaso la frequenza delle fertilizzazioni sarà di due volte al mese per il periodo che va da marzo ad ottobre. L’attuale attenzione ai prodotti biologici ha spinto molti produttori di fertilizzanti a mettere a punto linee di concimi bio per l’orto e le aromatiche. La raccomandazione, per tutti i tipi di concime, resta quella di seguire le indicazioni presenti sulla confezione. Per le piante in vaso ciò è fondamentale infatti un dosaggio eccessivo in un ambiente così limitato potrebbe dare dei problemi.

Innaffiatura

A parte una certa cura nella prima stagione dopo il trapianto, quando ancora le radici non sono espanse, per le piante a terra l’irrigazione è quella normale delle altre piante da giardino. Per i rosmarini in vaso invece l’attenzione deve essere costante in quanto sono più soggetti a danni dovuti sia ad eccessi d’acqua che a periodi di secco troppo prolungati. È vero che il rosmarino fondamentalmente è una pianta resistente al secco, ma a terra gli sarà più facile trovare in profondità un po’ di umidità. In vaso invece quando l’acqua non c’è più… non c’è più. Non può andare a cercarsela altrove. Quindi pur evitando accuratamente gli eccessi d’acqua soprattutto se prolungati, cercate di evitare anche il troppo secco.

Esposizione

Anche per quello che riguarda l’esposizione al sole è necessario distinguere se le piante sono poste a terra od in vaso. Per le piante poste a terra il pieno sole anche per più ore al giorno è sicuramente un vantaggio. Le piante collocate in vaso, invece, se esposte a troppe ore di sole diretto possono subire danni, anche irreversibili, alle radici. Se non vi è possibile altra posizione che il pieno sole, un accorgimento per limitare i danni, è quello di sollevare il vaso dal pavimento con degli spessori. In questo modo l’aria potrà circolare sotto e il calore non si trasmetterà dal pavimento al vaso, quindi fare in modo di ombreggiare non tanto la pianta quanto il contenitore.

Potatura

Il Rosmarino deve essere potato perché mantenga un bell’aspetto compatto. Già l’asportazione di qualche rametto per gli usi di cucina è una “potatura” che per piante di piccole dimensioni può essere sufficiente. In caso però di piante di maggiori dimensioni bisognerà fare una potatura vera e propria. In genere il periodo migliore è la fine di settembre. Una corretta potatura deve accorciare tutti i rami giovani senza mai arrivare a tagliare dove diventano legnosi. Il Rosmarino, come anche la Lavanda,  è una di quelle piante che non mette getti nuovi dai rami lignificati. Ciò significa che i tagli non dovranno interessare le parti di ramo che non hanno più foglie perché non ricacceranno. Per avere piante compatte la potatura dovrà essere fatta già dal primo anno in modo da accorciare tutti i rami. Se non potati i rami giovani, ancora flessibili, tenderanno ad aprirsi, ad incurvarsi sotto il loro stesso peso, tanto più se vi nevica sopra. A primavera però avranno lignificato e difficilmente potrete correggere la loro forma.

Malattie e Parassiti

Malattie fungine

Il Rosmarino, di solito, è una pianta molto sana e difficilmente vedremo sintomi preoccupanti di malattie. La malattia più comune è si presenta con l’annerimento e l’appassimento delle foglie in seguito soprattutto a periodi climaticamente umidi e prolungati. In questo caso, per salvaguardare la pianta sarebbe opportuno fare uno o più trattamenti a base di verderame, ricordate però che non si potrà utilizzare il Rosmarino così trattato per almeno 20 giorni dalla data dell’ultimo trattamento.

Parassiti animali

Per quanto riguarda i parassiti invece il più temibile è il ragnetto rosso: si tratta di un minuscolo acaro quasi invisibile ad occhio nudo che vive soprattutto sulla pagina inferiore delle foglie. Preferisce le foglie più giovani e più tenere, quindi quelle dell’apice dei rametti. Nutrendosi provoca la sparizione della clorofilla, quindi le foglie arrivano a presentarsi con tanti piccoli punti decolorati che danno alla pianta un colore spento quasi grigio. Se trascurato, questo problema può portare addirittura al disseccamento dei rametti prima e di tutta la pianta poi. Per combatterlo è necessario utilizzare, spesso ripetutamente, prodotti acaricidi specifici. Anche in questo caso la raccomandazione è quella di lasciar passare almeno un mesetto dal trattamento prima di ricominciare ad utilizzare il vostro rosmarino.

Curiosità

Oltre che entrare nelle ricette di cucina più classiche come gli arrosti, il Rosmarino ha proprietà toniche e digestive. Napoleone era convinto che il profumo del rosmarino lo aiutasse a concentrarsi e usava anche un’ acqua di colonia a base appunto di rosmarino. Una volta i rametti di rosmarino erano bruciati nelle stanze degli ammalati per purificare l’aria. Il nome del Rosmarino in latino (Rosmarinus) significa “rugiada di mare” perché cresce spontaneamente presso le coste del Mediterraneo e alla mattina presto le sue foglioline sono cosparse di perle di rugiada. Una leggenda narra che anticamente i fiori del rosmarino erano bianchi. Divennero azzurri quando, durante la fuga in Egitto, la Madonna mise il suo mantello ad asciugare sopra una pianta di Rosmarino.