Le Ortensie: descrizione e cure per mantenerle in giardino

Le Ortensie sono cespugli a foglia caduca coltivati principalmente per la bellissima fioritura estiva.
Normalmente da noi vengono preferite le varietà che sviluppano grandi infiorescenze globose bianche o colorate.
Bellissime come piante isolate in mezzo al verde, possono creare piacevolissimi contrasti con fioriture stagionali come le Impatiens, o con perenni come le Campanule.
La fioritura della singola pianta in genere dura circa di due mesi.
I fiori però persistono sulla pianta per molto tempo cambiando di colore in modo molto interessante.
Le infiorescenze si formano all’apice dei rami e alle volte sono così voluminose e pesanti da piegare i rami che le portano.
Altre varietà hanno infiorescenze appiattite a disco o sviluppano delle pannocchie che possono superare i 30 cm di lunghezza.
I cespugli di Ortensia hanno dimensioni molto variabili: dai 50 cm delle più piccole ai 2 metri e oltre delle piante più vigorose.
Esiste poi un’Ortensia rampicante (Hydrangea petiolaris) che raggiunge facilmente i 3/4 metri in altezza.

Coltivazione
Le Ortensie sono piante particolari sotto molti aspetti. Coltivarle non è difficile ma è necessario rispettare alcune loro esigenze per avere buoni risultati. Vediamo nel dettaglio quali sono gli aspetti più significativi della gestione di queste belle piante.
L’acqua
Le notevoli esigenze delle Ortensie in fatto di acqua sono ben note e sono uno dei punti fondamentali della coltivazione di queste piante. Con poca acqua avremo sempre piante sofferenti, produrranno fogliame piccolo e fiori stentati che appassiranno in fretta. Al contrario con una buona disponibilità di acqua, avremo fogliame rigoglioso e fiori duraturi. È utile che le Ortensie non siano posizionate troppo vicino ad altre piante perché non si crei competizione tra le radici per l’acqua. Una particolarità: le Ortensie bevono tantissimo anche dalle foglie. Quindi, quando le innaffiate, bagnate abbondantemente anche il fogliame perché sicuramente ne trarranno giovamento. Abbiate però cura che la pianta non sia al sole quando le bagnate le foglie. I raggi del sole che passano attraverso le goccioline possono provocare ustioni sulle foglie. Il fatto che necessitino di notevoli volumi di acqua non vuole però dire che amino vivere in terreni troppo bagnati. I ristagni di acqua vanno assolutamente evitati per evitare marcescenze alle radici.
L’acidità
Il terreno acido è un’altra esigenza importante delle Ortensie. È necessario sia per avere un bel fogliame di colore verde scuro, sia fiori vivacemente colorati. Ma i nostri terreni e la nostra acqua (provincia di Modena) sono invece decisamente calcarei. Come ci si dovrà regolare per avere Ortensie con un bell’aspetto anche nei nostri giardini? Il fatto di scavare una bella buca, o prendere un bel vaso capiente, e riempirlo di terriccio per piante acidofile sia sufficiente per garantire buoni risultati con le Ortensie… VERO! Ma solo per QUALCHE MESE, al massimo un anno! A contatto con il nostro terreno e con la nostra acqua, l’acidità del terriccio (anche il migliore) lentamente viene a perdersi. Non ci resta che una reintegrazione COSTANTE dell’acidità mediante la somministrazione REGOLARE di composti acidificanti. Il mio consiglio è di provvedere ad almeno 2-3 somministrazioni, a cadenza mensile, durante la primavera. Sospendere i trattamenti acidificanti nel colmo dell’estate, diciamo tra l’inizio di luglio e la metà di agosto. Poi riprenderli con almeno due somministrazioni a settembre ed ottobre.
La potatura
Tutte le Ortensie fioriscono da gemme che si definiscono nell’autunno precedente. Quindi, potando d’inverno, togliamo alla pianta le gemme che dovrebbero fiorire nel nuovo anno. Le Ortensie più comuni sono, tuttavia, piante vigorose. Ciò permette loro di produrre, da gemme non asportate, rami nuovi che riusciranno a fiorire. Alcune specie invece non riescono a farlo, pertanto, se vengono potate in inverno, nell’anno nuovo non fioriranno o lo faranno in misura minima. Qual’è allora il momento giusto per potare le Ortensie? Io normalmente consiglio di farlo alla fine della fioritura cioè fine settembre o inizio ottobre. Si potano i rami che hanno fiorito e tutti quelli che “sporgono” dalla forma che volete dare al cespuglio. Non esiste una misura precisa, dipende da che dimensione di cespuglio volete: se desiderate cespugli di volume limitato dovrete tagliare di più. Se preferite invece piante voluminose potrete asportare solo il minimo necessario per riordinare la pianta. Ogni tanto è consigliabile asportare i rami più vecchi: di solito sono i più grossi e si trovano al centro del cespuglio. Tagliandoli proprio a zero si otterrà un effetto di ringiovanimento di tutta la pianta.

Concimazione
Come sempre mi raccomando di effettuare concimazioni regolari durante il corso dell’anno. È molto meglio distribuire relativamente poco concime più volte durante la stagione vegetativa, piuttosto che darne una grande quantità in un unica soluzione. Come mi capita spesso di dire quando si parla di Ortensie: il concime è il PANE mentre i composti acidificanti sono le VITAMINE. Quindi il pane va mangiato un po’ tutti i giorni, le vitamine vanno prese ogni tanto quando ce n’è bisogno!
La luce
Molte persone sono convinte che le Ortensie siano piante da ombra. Fondamentalmente invece amano la luce, ma da noi, averle in pieno sole vuole anche dire esporle a temperature estive elevate. Temperature così alte inducono una elevata evapo-traspirazione e quindi per evitare appassimenti necessiterebbero di volumi d’acqua molto alti distribuiti più volte al giorno. Per questo, in genere, le Ortensie vengono posizionate in ombra: per limitare l’eccesso di evapo-traspirazione.
Malattie e parassiti
La principale malattia fungina che colpisce le Ortensie è l’oidio o mal bianco. Si presenta come zone delle foglie su cui appare una specie di “infarinatura” . In seguito queste zone seccano e si lacerano. Si combatte con prodotti fungicidi specifici che possono essere somministrati anche in prevenzione soprattutto in primavera. I parassiti animali più aggressivi sono invece le cocciniglie cotonose. Si tratta di insetti che possono diventare anche piuttosto grandi, come una moneta da 1 cent per intenderci. Sono molto visibili perché si rivestono di un rivestimento bianco che sembra cotone. Di solito rimangono sulla pagina inferiore delle foglie e qui proliferano formando colonie molto numerose. Non sono difficili da individuare ma il loro rivestimento le protegge dalla maggior parte degli insetticidi. Per combatterle i prodotti miglio sono ancora quelli a base di olio bianco. Per evitare di utilizzare prodotti troppo velenosi ultimamente sono stati messi a punto prodotti a base di olio di lino. Non è velenoso, non è quindi un vero insetticida, ma la sua consistenza oleosa soffoca sia gli insetti adulti che le uova, permettendo un buon controllo degli attacchi parassiti.
