PIANTE PALUSTRI ERBACEE NON RUSTICHE
Note generali
Le palustri erbacee non rustiche sono in grado di vegetare bene anche in assenza di terreni più o meno paludosi. L’importante è che nel momento di maggiore vegetazione l’apporto di acqua non scarseggi. Nelle prossime righe vi presenterò alcune piante che, provenendo da climi più caldi, è bene che passino l’inverno protette dal troppo freddo. Ciò implica che debbano essere coltivate in vaso per poterle trasportare dall’esterno all’interno e viceversa. Le palustri non rustiche sono piante che nelle condizioni ottimali, quindi nel periodo estivo, possono proliferare fino a diventare invadenti. Ovviamente, essendo confinate in vaso, ciò vuole dire che in breve tempo avranno occupato tutto lo spazio disponibile. Quindi saranno necessari rinvasi piuttosto frequenti. Conosciamo meglio alcune delle più decorative.
Colocasia

La Colocasia, od Olocasia, od Orecchie di elefante, è una pianta rizomatosa dalle splendide grandi foglie dalla forma di punta di freccia. Nelle situazioni ottimali possono raggiungere anche il metro e mezzo di lunghezza. Ha fiori simili a quelli della calla che compaiono in estate.
Nel clima dell’Italia settentrionale non riesce a sopravvivere durante l’inverno ma in Italia meridionale invece può anche essere piantata in esterno. Se la temperatura invernale scende sotto i +10°C per un periodo prolungato, la Colocasia perde le foglie che rinasceranno dal rizoma quando la temperatura risalirà.
Nel caso di inverni rigidi, invece, dovrà essere per forza coltivata in vaso, all’arrivo delle temperature più fresche potrete portarla in casa e mantenerla come pianta da appartamento. In alternativa potrete lasciar morire tutta la vegetazione, estirpare, pulire ed asciugare il rizoma e riporlo in luogo caldo e asciutto per poi ripiantarlo a primavera.
Risulta quindi essere molto vicina alle esigenze dei Banani, ma più delicata al freddo.
Coltivazione
La Colocasia necessita di un terreno leggero e molto ricco di nutrienti e, chiaramente, di un’ottima disponibilità di acqua in estate.
Ha bisogno di un’ottima luminosità, ma sarebbe meglio evitare il sole diretto almeno nelle ore più calde della giornata estiva. Se piantata in vaso, il terriccio dovrà sempre essere umido, ma, se potete, evitate di lasciarlo impregnato di acqua per periodi troppo lunghi.
In pratica: è meglio innaffiare abbondantemente anche tutti i giorni, piuttosto che lasciarla perennemente a bagno in un sottovaso.
I rinvasi dovranno essere effettuati all’inizio della primavera, se avrete il rizoma nudo o un vaso molto pieno di radici, questo sarà il momento ideale per operare delle divisioni.

Riproduzione
Ogni singolo pezzo di rizoma dovrà contenere almeno una gemma pronta a vegetare, si riconoscono perché si presentano come gli “occhi” delle patate. I rizomi, disposti in orizzontale, non andranno interrati profondamente, anzi è meglio se affiorano a filo del terriccio.
Se si tratta di piante nuove potrete utilizzare all’inizio contenitori piccoli, quando il germoglio avrà emesso la quarta foglia potrete trasferirlo in un vaso che ospiterà la piantina per i seguenti due anni.
Concimazione
La concimazione dovrà essere regolare ed effettuata con un fertilizzante completo di tutti i sali minerali necessari allo sviluppo della pianta.
Il periodo in cui la pianta dovrà essere concimata parte da quando le temperature consentiranno di rimetterla in esterno senza rischi di gelate tardive.
Dalla metà di settembre, invece, dovrete diradare le concimazioni per aiutarla a a prepararsi all’inverno.
Potatura
Essendo completamente erbacea la potatura della Colocasia si limiterà all’asportazione delle foglie morte o eventualmente danneggiate o ammalate.
Malattie e parassiti
Più che di malattie, nel caso della Colocasia, si parla di fisiopatie, cioè di quei danneggiamenti dovuti a cause ambientali.
Ad esempio l’esposizione a temperature troppo basse o il terreno troppo bagnato troppo a lungo possono provocare ingiallimenti nel fogliame, e marciumi radicali. L’esposizione a troppo sole o situazioni di vento forte possono creare ustioni sulle foglie o lacerazioni.
A livello invece di parassiti animali, i più comuni sono gli afidi e le cocciniglie che si combattono con prodotti specifici.
Curiosità
La Colocasia è completamente commestibile: le foglie sono utilizzate come i nostri spinaci, mentre i rizomi possono essere consumati sia bolliti che grigliati.
Papiro

I papiri sono forse le palustri non rustiche per eccellenza: il loro nome evoca immediatamente l’Egitto ed il Nilo.
Ma l’Egitto è appena al di là del Mediterraneo, quindi vi sono zone umide d’Italia in cui si è naturalizzato e ormai vi cresce spontaneo da secoli. È anche vero che i cambiamenti climatici stanno riscaldando anche i nostri nordici inverni, tanto che ogni tanto si sente, anche a Modena, di papiri “dimenticati” in esterno per l’inverno e sopravvissuti.
Più spesso sono i semi a sopravvivere all’inverno e a germinare sulle sponde del laghetto che li aveva ospitati l’anno prima.
La vicinanza in giardino con Bambù, Palme o Canna d’India valorizza enormemennte sia il loro fogliame leggero che il generale aspetto “tropicale” del giardino.
Conoscere i papiri
Di papiri ne esistono diversi tipi: dal vero papiro “da carta” che può arrivare anche ad essere alto fino a 5 metri a forme nane alte solo 80 cm. Uno dei tipi più diffusi e più belli è, sicuramente, il Cyperus alternifolius che raggiunge al massimo 1,50 metri ed ha un aspetto molto elegante e “verde” rispetto ad altri appartenenti alla stessa famiglia.
La vegetazione del papiro in vaso appare come un insieme di fusti verdi dalla caratteristica sezione triangolare, che portano, all’estremità superiore, un’ombrellina verde. Questa è costituita da una serie di foglie, o meglio di bratee, disposte a raggiera, lunghe fino a 20 cm molto sottili, nel papiro da carta sono addirittura filiformi.
Al centro di questa raggiera, in estate, compaiono i fiori che esteticamente non hanno rilevanza, ma producono semi che germinano molto, molto facilmente.

Coltivazione
Come altre palustri non rustiche, il papiro necessita di acqua in abbondanza e di tanta luce. Dovendolo coltivare in vaso dovrete scegliere un terriccio ricco di sostanza nutritive, quindi ai terricci normalmente in commercio unirete una parte di terreno del giardino ed una parte di pomice. Essendo porosa la pomice garantirà una “bolla” d’aria alle radici anche se il vaso dovesse rimanere a lungo intriso d’acqua. La terra di campo, invece, servirà ad arricchire di sali minerali il terriccio , inoltre la sua componente argillosa permetterà di trattenere meglio i nutrienti che somministrerete con i fertilizzanti. In vaso anche il papiro potrebbe soffrire, durante l’estate, di surriscaldamento delle radici, per evitare ciò sarebbe indicato che il vaso non fosse esposto al sole diretto.
Il ricovero invernale
Ai primi di ottobre i vasi di papiro dovranno essere collocati nell’ambiente di ricovero. Se la luminosità sarà buona e le temperature attorno ai +20°C continuerà a lavorare, se invece la temperatura media sarà inferiore ai +10°C, l’attività vegetativa rallenterà in proporzione, tanto più sarà freddo tanta più vegetazione ingiallirà o seccherà. Ciò però non influenzerà la vitalità del rizoma che riprenderà a vegetare appena le condizioni saranno favorevoli. Durante l’inverno le innaffiature dovranno essere ridotte in proporzione alla temperatura dell’ambiente, comunque come regola generale verificate che il terriccio sia asciutto prima di apportare nuova acqua.
Concimazione
La concimazione per tutte le piante in vaso deve sempre essere piuttosto regolare, per piante che vivono in condizioni di terreno fortemente dilavato come possono essere le palustri è ancora più necessario. Il periodo di concimazione coincide con il periodo che la pianta passa in esterno, durante l’inverno non è necessaria.
Potatura
Essendo una pianta erbacea non si tratta di una vera e propria potatura quanto piuttosto di eliminare tutti gli steli che via via ingialliscono e seccano. All’inizio della primavera è anche possibile azzerare completamente la vegetazione esistente, sia secca che verde. I nuovi germogli, che compariranno in breve, appariranno molto più freschi ed ordinati di quelli che hanno passato l’inverno.