Menta

Note Generali
Invece che parlare di Menta al singolare si dovrebbe parlare della “Famiglia della Menta” perché sono veramente numerose sia le specie spontanee, sia le varietà esistenti sul mercato.
Ognuna ha effettivamente aroma di menta, ma ognuna è sensibilmente diversa dalle altre.
Coltivazione e Cura della Menta
La menta ama terreni freschi e umidi e posizioni di mezz’ombra, comunque la combinazione tra terreno ed esposizione deve garantire una certa “freschezza” nell’ambiente.
Però è in grado di riparare facilmente i danni provocati da situazioni climatiche sfavorevoli.
Lunghi periodi di caldo e secco o al contrario terreni che diventano acquitrinosi possono danneggiare alcune parti della pianta.
Ma è sufficiente che si salvi una parte di fusto o di radice per vederle ricominciare a vegetare in brevissimo tempo.
Come pianta spontanea la Menta si comporta da tappezzante, qualunque ramo tocchi terra è in grado di emettere radici molto facilmente e quindi di dare vita ad un nuova pianta autonoma.
A causa di questa vigoria spesso diventa un’infestante che, per quanto abbia un profumo gradevole, sempre infestante resta.

Piantumazione a terra
Se piantata a terra la Menta praticamente non ha bisogno di nulla, se non di essere innaffiata regolarmente e di essere contenuta tramite potature anche drastiche.
Alla fine dell’inverno ripulitela dalla vegetazione che il gelo potrebbe aver danneggiato e lasciatela lavorare.
Utilizzata come tappezzante può essere interessante da utilizzare alla base di Ortensie, Spiree, Aucuba o Aralie, tutte piante amanti del’ombra e di situazioni fresche.
Piantumazione in vaso
Invece se volete averla in vaso, assicuratevi che il contenitore sia piuttosto capiente e utilizzate terriccio universale miscelato a terra di giardino (che aiuterà a mantenerlo più fresco).
Piantate la Menta da sola perché, dato che tende ad essere infestante, potrebbe soffocare piante meno vigorose.
A metà estate potreste notate un imbruttimento della pianta, con la comparsa di foglie gialle e più piccole del solito.
Le cause potrebbero essere due: caldo eccessivo, magari associato ad un colpo di secco, oppure mancanza di spazio. Nel primo caso sarà sufficiente tornare ad innaffiare regolarmente dopo aver spostato il vaso in una posizione più fresca.
Nel secondo caso avete due soluzioni possibili: la prima ovviamente è di rinvasare la menta in un vaso più grande.
La seconda è quella di estrarre la zolla dal vaso, tagliarla in due o tre parti ed invasare le porzioni singolarmente in altri vasi
Innaffiatura
Come già accennato la menta ama avere un buona disponibilità di acqua per vegetare nel modo rigoglioso che le è proprio.
È uno dei pochissimi casi in cui, in genere, non dovremo preoccuparci dei ristagni d’acqua, soprattutto se intervengono durante la stagione calda.
Se è coltivata in vaso potrebbe essere soggetta a carenze d’acqua piuttosto che ad eccessi.
Per evitare problemi comunque il mio consiglio è il seguente: evitare per quanto possibile i sottovasi ma innaffiare abbondantemente.
L’acqua in eccesso potrà allontanarsi dal vaso ed il terriccio sarà comunque ben bagnato.
Se al ritorno dalle ferie trovate la menta imbruttita dalla mancanza d’acqua, non tentate di fare dei recuperi esagerando con l’acqua.
Sarà sufficiente ricominciare ad innaffiare regolarmente: quando vedrete la comparsa di nuove foglioline potrete ripulire la pianta dai rami morti o troppo danneggiati.
Esposizione
La famiglia della menta ama la buona luminosità ma non ha necessità di sole diretto che anzi, a volte, può ustionare le foglie.
Una posizione di mezz’ombra o sotto a degli alberi o dei cespugli, sarà l’ideale per farla prosperare.
Parassiti e Malattie
Le malattie fungine sono molto rare e spesso invece che distribuire anticrittogamici è meglio asportare la vegetazione colpita e lasciare che la menta emetta nuovi germogli. Per quanto riguarda i parassiti animali invece il più dannoso, ma raro, è il ragnetto rosso che, alimentandosi, asporta la clorofilla dalle foglie.
Ciò conferirà un aspetto “decolorato” e “stanco”: per combatterlo conviene comunque potare la pianta per quanto possibile, poi distribuire un acaricida specifico per eliminare eventuali uova residue. Prima di tornare a consumare le foglie di menta dovrà passare un mesetto per essere sicuri che il veleno sia scomparso dall’ambiente.
Curiosità
Grazie al suo aroma decisamente gradevole la menta è conosciuta fin dall’antichità e si narra che già 2000 anni prima di Cristo vi fosse un Imperatore cinese abituato a bere tè aromatizzato alla menta. Le sue proprietà calmanti ed anti spasmodiche l’hanno fatta entrare di diritto nella farmacopea popolare. Ancora oggi i suoi estratti vengono utilizzati sia nell’industria dolciaria per caramelle, gelati e sciroppi che in quella farmaceutica per migliorare il sapore e l’odore di vari preparati.
