L’Arte topiaria è quell’Arte capace di modellare e/o scolpire le piante in forme definite, quindi niente misteri ma quasi solo lavoro!
Nel suo piccolo, chiunque si occupi di riordinare le piante della siepe con una potatura, pratica un po’ di Arte topiaria. Le piante infatti non crescono in modo ordinato, dare e conservare la forma ad un cespuglio o ad una siepe è la base di quest’Arte.
Conosciuta già al tempo degli antichi Romani, venne mantenuta nei giardini dei semplici dei monasteri medievali. Tornò poi di moda presso l’aristocrazia nel Rinascimento con i giardini all’Italiana e da qui si diffuse un po’ in tutta Europa.
Ancora oggi possiamo ammirare giardini pazientemente modellati presso i i più importanti palazzi d’Europa. Se fate un giro in Internet troverete immagini di veri e propri monumenti vegetali, non solo in giardini storici ma anche esempi modernissimi in parchi pubblici un po’ in tutto il mondo.
Le piante più adatte all’Arte topiaria
Ovviamente la scelta deve ricadere su sempreverdi, possibilmente a foglie piccole e fitte e a crescita lenta. Più le piante saranno vigorose più numerosi saranno i tagli da fare durante la stagione per mantenere ordinata la forma. Il segreto principale di quest’arte infatti non è tanto operare una potatura drastica una volta all’anno (come si fa per le siepi) ma fare diversi (2-4) tagli “leggeri”. Questo trattamento infatti stimola la pianta a ramificare molto di più e quindi a diventare più fitta. Tagli di grandi dimensioni potrebbero snaturare la forma che si vuole dare alla pianta od alla siepe. Tanti tagli piccoli invece creano la forma o comunque possono indirizzare la pianta a fare quello che vuole il potatore... pardon, l’Artista!
Piante sempreverdi a foglia più grande possono essere comunque utilizzate per forme semplici e/o di dimensioni più importanti.
Per le piante a fogliame di piccole dimensioni parliamo quindi di Bosso, Tasso, Ilex crenata, Edera, Ligustro, Lonicera nitida e certi tipi di Ginepro, mentre Alloro e Agrifoglio sono le piante a foglia più grande adatte ad essere modellate. Ultimamente, per porre rimedio all’avanzata del parassita detto Piralide del Bosso, che sta mettendo in crisi l’utilizzo appunto del Bosso, si sta affacciando sempre di più sul mercato l’utilizzo della Phyllirea. Si tratta di un cespuglio sempreverde con le foglie che ricordano come forma quelle dell’Ulivo, come colore invece sono più scure anche se di un verde meno intenso di quelle del Bosso.
I vari tipi di Arte topiaria
Il Parterre
L’Arte di modellare le siepi, come dicevamo, nasce già al tempo dei Romani e si evolve nel giardino all’Italiana caratterizzato dalla creazione di aiuole di forma geometrica e simmetrica che con il gioco di pieni e vuoti crea disegni geometrici. Esportata in Francia fu ampiamente utilizzata nel Seicento soprattutto con l’avvento di Luigi XIV . L’esempio meglio conservato è quello dei Giardini di Vaux che è considerato una “prova generale” di quello poi realizzato per la Reggia di Versailles. In Italia forse il più bel Parterre classico è quello del giardino del Castello Ruspoli Vignanello in provincia di Viterbo. Anche la Reggia di Venaria Reale in provincia di Torino ne esibisce uno spettacolare, in versione un po’ più moderna ma estremamente accattivante.
Creazione di forme
La scultura delle forme invece parte dal progetto di ciò che si vuole realizzare, la forma finale deve essere definita fin dall’inizio. Per la realizzazione di forme particolarmente complicate il realizzatore (non ce la faccio a chiamarlo “potatore” mi sembra troppo riduttivo!!!) può aiutarsi con un’intelaiatura in filo di ferro o altri materiali che serviranno a guidarlo nel tempo. Tenete presente infatti che anche la più classica e semplice delle forme topiarie, la classica “boccia” di bosso è frutto di diversi anni di potature successive ed accurate!
Ovviamente le forme di dimensioni più grandi possono essere frutto di più piante che concrescono e formano parti diverse della creazione.
Poi lavoro, pazienza, cura, sensibilità, lavoro, pazienza, cura, sensibilità…… per sempre! Il fatto di essere arrivati ad ottenere la forma voluta è solo il primo dei gradini.
Le piante infatti, non sono come il marmo che una volta raggiunta la forma l’opera è compiuta.
Le piante continuano a crescere, quindi la cura per il mantenimento della forma deve continuare per tutta la vita della pianta, o, almeno, fino a che vi interessa mantenerla! Se smettete di curarla in due o tre anni la forma, così faticosamente ottenuta, sarà poco più di un’ombra….
Spero di aver soddisfatto qualche curiosità e di avervene fatta venire qualche altra… 😉 !
A presto!