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Oggi vorrei spendere qualche parola sugli Aceri giapponesi. Per quello che mi riguarda entrano nella mia top ten delle piante preferite. Non solo, si pongono direttamente nelle primissime posizioni.

Piante dalla storia millenaria, decorative, robustissime eppure dall’aspetto delicato, diverse in ogni stagione dell’anno…. Un vero colpo di fulmine!!!
Però io amo le piante e so che Modena, il suo clima, la sua acqua ed il suo terreno non sono il massimo per le esigenze delle piante acidofile, Aceri giapponesi compresi! Quindi normalmente li consiglio solo in situazioni adeguate e a persone che abbiano davvero voglia di prendersene cura….

Siete sorpresi? Ebbene sì, gli Aceri di questo tipo sono delle acidofile esattamente come Ortensie, Azalee, Magnolie ecc…
Allora parliamo un po’ delle caratteristiche di queste bellissime piante in modo da conoscerle meglio e capire quali sono le loro esigenze.

Acer palmatum

La maggior parte delle persone che mi chiedono un Acero giapponese in realtà vogliono un Acero palmato rosso, pensando che le specie a foglia verde siano meno interessanti, meno appariscenti.  Molti però non sanno  che, in molti casi, le foglie cambiano di colore tre volte nella loro vita. Nascono rosa, o arancioni o gialle (a seconda delle varietà),  diventano verdi da adulte e ricambiano di colore nell’autunno acquisendo i toni giallo oro o arancio o rosso fiammante. Le foglie di questi aceri sono una vera magia per il giardino!

Sono piante che non sopportano il sole pieno della Pianura Padana perché tende a seccare le punte delle foglie. Come già accennato vanno trattate a tutti gli effetti come piante acidofile, quindi con somministrazioni regolari di sali acidificanti oltre che di concimi che stimolino la fogliazione. Fate anche attenzione che non siano esposte ai venti più freddi, perché pur sopportando bene il freddo non amano le correnti d’aria gelide.  Al momento della messa a dimora, soprattutto se in terreni argillosi, prevedete uno strato di drenaggio sul fondo della buca di impianto per evitare i danni da ristagno idrico. La potatura deve essere limitata ad una “correzione” della forma di insieme ed all’asportazione di eventuali rametti secchi che si vedono bene alla ripresa della vegetazione. Essendo piante naturalmente di sviluppo limitato non occorre altro. Le varietà sono tantissime ognuna con le sue proprie caratteristiche di colore del fogliame. Spetta solo a voi scegliere.

Acer japonicum

La foglia di questi aceri è nel complesso più tondeggiante infatti è composta da più lobi separati da incisioni più profonde…  Ok, non voglio annoiarvi con particolari botanici, comunque è una foglia che nel suo complesso ricorda meno la classica forma che abbiamo tutti in mente.
È il “vero” Acero giapponese, proprio originario di questa parte di mondo.
La forma di questo arbusto è in genere più espansa rispetto all’acero palmatum, con un fogliame meno fitto, ma dimensioni leggermente maggiori da adulta. I colori delle foglie però sono altrettanto eccezionali e diverse da varietà a varietà, anche qui c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Come coltivazione non differisce dall’Acero palmato, quindi anche per queste piante sono opportune concimazioni e innaffiature regolari e somministrazione nei nostri terreni di sali acidificanti come solfati o chelati di ferro.
Come l’Acer palmatum non sopporta bene le correnti d’aria gelide ed è anche un po’ meno resistente al freddo intenso. Può essere utile pacciamare abbondantemente con foglie la base del cespuglio.
Mi raccomando espressamente di fare tutto il possibile per evitare ristagni d’acqua ed esposizioni troppo prolungate al sole, soprattutto quello delle ore più calde.

Utilizzo

Il giardino di ispirazione giapponese è sicuramente l’habitat ideale per valorizzare questi aceri, i loro colori e le loro forme. Però la sua semplicità è in realtà frutto di cure meticolose e quotidiane che spesso non riusciamo a dedicare ai nostri spazi verdi.
Allora come possiamo valorizzare queste belle piante?
La cosa migliore, secondo me, è scegliere l’aiuola con l’esposizione migliore in base alle loro esigenze e dedicarla completamente a loro. Questo non significa che devono essere le uniche piante presenti (anche se può essere una soluzione!), ma che tutte le piante o gli arredi presenti dovrebbero in qualche modo valorizzarle.
Bei cespugli di Ortensie possono essere piantati dietro agli Aceri giapponesi: faranno da ottimo fondale per le belle foglie. Azalee rustiche ai lati con fioriture dal colore in contrasto con il colore delle foglie giovani per evidenziare ancora meglio questo momento dell’anno. Erbacee perenni miste con fioriture in vari momenti dell’anno, o fioriture stagionali piantate alla base del cespuglio saranno invece la “collana” che circonderà gli Aceri e sottolineerà il cambiamento di colore verso l’autunno.
Qualche roccia ben piazzata o un piccolo gioco d’acqua …. et voilà! Il giardino avrà il suo angolo in stile orientale dove potrete sicuramente fermarvi un po’ ad ammirare queste piante davvero sorprendenti.

A presto.