La settimana scorsa vi ho fatto una panoramica veloce sui materiali più utilizzati per la pacciamatura in giardino. Oggi invece vorrei farvi riflettere su cosa comporta pacciamare o meno un terreno.
Per tanti anni la pacciamatura è stata relegata tra le pratiche agricole dell’orticoltura per difendere gli ortaggi più pregiati non solo dalle malerbe ma anche da colpi di calore o di secco e dal contatto diretto col terreno che li avrebbe “sporcati”.
In seguito qualche giardiniere intraprendente ha pensato di utilizzare la pacciamatura per evitare di andare a cavare le infestanti nelle aiuole o in posizioni particolarmente scomode.
Sicuramente è una pratica che permette di risparmiare una certa dose di fatica e sopratutto di evitare l’utilizzo si sostanze diserbanti od essiccanti.
Ma è tutto oro quello che brilla? Normalmente quando l’uomo si inventa qualcosa per risparmiare fatica c’è sempre anche un prezzo da pagare….
Proviamo a ragionare un po’ sull’argomento.
Pro e contro della pacciamatura
Mentre i motivi per essere “pro” pacciamatura sembrano evidenti, lo sono molto meno i motivi per essere “contro” questa pratica.
Motivi “pro”
- Controllo delle erbe infestanti con minore fatica
- Minor necessità di impiego di acqua per irrigazione
- Minor riscaldamento del terreno
- Protezione delle piante dal freddo eccessivo (soprattutto con l’utilizzo di materiali naturali)
Motivi “contro”
- Una volta installata la pacciamatura il terreno non viene più lavorato
- L’utilizzo della pacciamatura crea ripari e condizioni ottime per il proliferare alcuni animali parassiti (oziorrinco, cavallette, cimici chiocciole e limacce)
- Nel tempo si tornano a creare le condizioni per la crescita delle erbe infestanti
Vediamoli più da vicino:
Non lavorare più il terreno pacciamato
Cosa comporta non lavorare più il terreno pacciamato?
Di primo acchito si direbbe “minore fatica”. Vero, però in terreni argillosi come i nostri, questo porta a non arieggiare più nemmeno lo strato di terra più superficiale.
Di anno in anno la terra sotto la pacciamatura diventerà sempre più dura e povera di aria.
Inoltre acqua e sostanze nutrienti faranno sempre più fatica a penetrare uno stato così compatto e raggiungere le radici.
Le stesse radici faticheranno di più ad espandersi proprio perché il terreno risulterà via via più duro.
Riparo per animali parassiti
Lo strato di pacciamatura, sia di origine vegetale che minerale, crea riparo e protezione per i parassiti animali sia dai loro predatori naturali,sia dai prodotti che possiamo distribuire noi.
Saranno quindi in grado di sopravvivere in numero molto maggiore rispetto a quando non si usava la pacciamatura, Vi faccio un esempio per tutti.
Avete notato quante lumache e limacce in più ci sono nei giardini negli ultimi anni? È uno degli effetti collaterali dell’utilizzo massiccio delle pacciamature: nascondono le uova (che vengono deposte nei primi centimetri di terreno) e gli adulti che troveranno fresco, umidità e luoghi fuori dalla vista dei predatori.
Perché le infestanti possono di nuovo attecchire sulla pacciamatura?
Le pacciamature organiche nel tempo si decompongono e formano uno strato via via più consistente di terriccio in cui le sementi delle infestanti trovano un meraviglioso habitat per germogliare… È necessario aggiungere materiale in abbondanza ogni anno per avere un effetto che duri nel tempo.
Le pacciamature inerti non si decompongono però tra i ciottoli si deposita polvere, terriccio, materiale organico (come foglie o erba) che a sua volta invece si decompone e crea quell’ottimo substrato sul quale le erbacce possono attecchire.
Quindi, pacciamatura sì o no?
Si tratta di una scelta e come tale tira in ballo molte motivazioni spesso personalissime…
Posso dirvi la mia opinione?
Se amate fare giardinaggio… fate una pacciamatura organica stagionale!
Cosa significa? Significa che in autunno/inverno passerete qualche bella giornata a vangare sotto la siepe e attorno ai cespugli del giardino, magari distribuendo anche una bella dose di stallatico. Poi lascerete riposare il terreno lavorato aperto all’aria ed all’acqua fino a primavera.
Alla fine di febbraio, dopo un’ulteriore lavorazione leggera stenderete, direttamente sul terreno, uno strato abbondante di corteccia di pino, o di paglia o di cippato attorno alle piante.
Se si tratta di un’aiuola in cui avrete seminato del prato continuerete poi a mantenere il prato come prima.
Invece se si tratta di uno spazio diverso, le zone coperte dalla pacciamatura per diversi mesi non vi daranno problemi, in seguito, ogni tanto, ci sarà da tirare via manualmente un’erbetta qua e là.
Se sarete abbastanza costanti non avrete mai seri problemi. Ovviamente ciò è di più facile gestione se si tratta di un giardino od un’aiuola di piccole o medie dimensioni. Aree più grandi dovranno per forza mettere in atto soluzioni alternative concordate con chi si occupa della manutenzione!
Conclusioni
Utilizzare la pacciamatura organica stagionale ha veramente tanti vantaggi: le piante non si troveranno a vegetare in un terreno dalla consistenza del cemento armato e saranno difese dalla maggior parte delle malerbe.
Il terreno verrà migliorato sia come struttura che come fertilità perché la pacciamatura organica rimasta alla fine della stagione verrà incorporata al terreno stesso tramite la vangatura contribuendo ulteriormente all’apporto di sostanza organica.
Si limiterà, in modo naturale, la proliferazione degli animali parassiti. Lavorare il terreno almeno una volta l’anno danneggerà le covate di lumache, limacce e cavallette e disturberà il riposo invernale delle cimici.
Il tutto sarà più sano anche per voi che utilizzerete quindi meno diserbanti, antiparassitari e arricchirete il terreno di sostanze naturali. Inoltre vi troverete a vivere un contatto più ravvicinato con le vostre piante e magari con stagioni in cui di solito vi dimenticavate di avere un giardino!!!!
Anche per stavolta ho finito, vi aspetto per il prossimo articolo. A presto.