Accanto agli antiparassitari tradizionali negli scaffali dei garden center ormai si trovano normalmente anche delle etichette “strane”, come dobbiamo regolarci? Bicarbonato, Propoli, Olio di lino, Aceto, Sapone molle…. sembra di essere al supermercato!
Intanto bisogna dire che le aziende in questi ultimi anni hanno fatto sforzi di ricerca enormi per trovare dei preparati non tossici che però avessero qualche efficacia nel contrastare le avversità delle piante.
Appunto collegandomi all’articolo della settimana scorsa vorrei fare due parole in merito a questi nuovi preparati.
Un nuovo approccio
Questi prodotti ci devono far cambiare totalmente il modo di utilizzarli.
Con gli antiparassitari tradizionali agivamo come con le medicine: trovato il problema, vado in farmacia o dal dottore e mi faccio dare qualcosa che lo risolva.
Questi antiparassitari, dato che agiscono in modo diverso, dobbiamo imparare ad usarli in modo diverso!
Fungicidi
Il più delle volte si parla di prodotti volti a creare una resistenza della pianta alla malattia, quindi a prevenire la malattia piuttosto che a curarla. Ciò, a grandi linee, vuol dire distribuire il prodotto quando la pianta sta bene, perché continui a stare bene.
Un po’ come noi che facciamo in autunno o in primavera una cura ricostituente per evitare di ammalarci!
Insetticidi e/o acaricidi
I prodotti assomigliano di più come modo d’uso a quelli tradizionali. Cioè, quando ci accorgiamo del problema possiamo distribuire il prodotto.
La differenza però è che, non essendo tossici e non avendo residui che rimangono sulla pianta, agiscono solo se colpiscono direttamente il parassita.
Se l’insetto è protetto da qualsiasi cosa e non viene colpito direttamente dalla gocciolina di preparato… non subisce alcuna conseguenza!
Quindi è verissimo che facciamo meno danni all’ambiente perché diffondiamo prodotti naturali, più facilmente degradabili, ma l’efficacia che siamo abituati ad avere dai prodotti tradizionali questi non possono darcela.
Questa minore efficacia è proprio dovuta alla mancanza di tossicità.
I primi antiparassitari
Quali sono i primi antiparassitari? I più efficaci?
Semplice: i vostri occhi!
Siete voi, con l’attenzione quotidiana, con le vostre cure… solo voi potete rendervi conto in anticipo del fatto che le vostre piante stanno per manifestare i sintomi di una malattia o stanno per subire un attacco di parassiti.
Se vedete le foglie che cambiano di colore o iniziano ad arricciarsi, o notate pochi pidocchi su un germoglio o un solo bruco su una foglia …
Questo è il momento di agire! Ai primissimi segnali! Se lasciate che la malattia diventi veramente visibile o che i parassiti attacchino in massa è chiaro che qualunque prodotto farà più fatica ad avere buoni risultati! Tanto più quelli meno tossici!
Credetemi però la salvaguardia dell’ambiente vale di sicuro la presenza di qualche pidocchino in più sulle vostre rose. Ma se vi abituate a “GUARDARE” le vostre piante in modo da cogliere per tempo i sintomi, potete avere piante sane anche con prodotti decisamente meno inquinanti!
Poi è chiaro: se il problema vi sfugge di mano, o ve ne accorgete in ritardo e temete che le piante vengano compromesse, non è che gli antiparassitari tradizionali siano preparati diabolici!
Si possono ancora trovare ed utilizzare, ma diciamo che andrebbero limitati ai casi più seri….. Un po’ come limitare l’uso e soprattutto l’abuso degli antibiotici per curare le nostre malattie che possono essere curate con altri tipi di medicinali!
Ultima raccomandazione
Internet è pieno di preparati miracolosi, di panacee per tutti i mali…
Non dico che siano tutti malvagi, ma prima di applicare questi rimedi o, peggio ancora, di acquistare a scatola chiusa…. Verificate con il vostro fornitore di fiducia che l’unica cosa che possano far sparire non siano i soldi dal portafoglio!
Affidatevi a ditte serie, con preparati affidabili anche se nuovi: non avranno investito soldi e tempo per mettere a punto delle schifezze, no?
Poi siamo d’accordo, spendere soldi per prodotti meno efficaci di quelli che eravate abituati ad usare… Non fa di sicuro piacere, ma la scelta è tra inquinare meno il pianeta e sopportare qualche animaletto indesiderato in più, o avere piante sanissime in un mondo malato….
A presto!