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Aceri giapponesi

aceri giapponesi

Tra i cespugli e/o piccoli alberi da giardino mi mancava di inserire una scheda dedicata agli Aceri giapponesi. Quindi sono qui a rimediare.
Quando si parla di Aceri, in generale, si pensa immediatamente alle belle foglie a forma stellata (“palmata” in botanica, con lobi acuminati, per dire che finiscono a punta) che cambiano di colore in autunno prima di cadere.
Il “foliage” degli Aceri Nord-Americani è diventato addirittura un’attrazione turistica. Ma davvero avevamo dimenticato che il fogliame degli alberi cambia di colore prima di cadere????
Ok, il cambio di colore di intere foreste è sicuramente uno degli spettacoli più affascinanti della natura. Soprattutto perché potete guardare tutte le foglie di un’intera foresta e non ne troverete mai due uguali!
Gli Aceri giapponesi non fanno eccezione a queste caratteristiche, ma hanno il pregio (per i nostri giardini)  di essere meno imponenti e quindi possono trovare più facilmente una collocazione adeguata. Quindi entriamo un po’ nel dettaglio.

Descrizione

Gli Aceri giapponesi sono piante a fogliame caduco, diffuse in Giappone e Nord America soprattutto nella parte più medio-temperata. Sono gli esponenti più piccoli della famiglia degli Aceri, praticamente gli unici a poter essere coltivati anche in vaso (ovviamente di dimensioni adeguate, altrimenti ne facciamo dei bonsai, che però sono tutta un’altra cosa!!!). Da adulte possono raggiungere dai 4 ai 15 metri , ma alcune specie non ci arriveranno mai.
Oltre alle dimensioni differiscono dai fratelli più grandi perché sono piante acidofile. Inoltre non sono particolarmente a loro agio al sole pieno, cosa che invece non disturba le altre specie.
Un’altra bella caratteristica è che in molte varietà le foglie cambiano di colore tre volte durante la loro vita. In primavera nascono gialle, arancioni o addirittura rosse o viola. Poi diventeranno verdi una volta raggiunte le dimensioni di adulte. In autunno avranno un ulteriore cambio di colore prima di cadere. Quindi, mettere in giardino un acero giapponese di questo tipo, significa avere una pianta che sarà diversa di stagione in stagione…. 4 colori al prezzo di un’unica pianta!!!!
“4” colori: perché anche in inverno questi aceri possono essere altrettanto affascinanti!

Da noi le specie più comuni sono Acer palmatum ed Acer japonicum che è il “vero” acero giapponese.
Di ognuna esistono innumerevoli varietà che differiscono soprattutto per dimensioni e alternanza di colori nelle foglie.

Acer palmatum

Hanno le foglie più simili a quelle degli Aceri ad alto fusto ma in diverse varietà (Dissectum ad esempio) i lobi si assottigliano e i loro margini diventano molto frastagliati. Questo rende la loro chiome molto più “leggera”, come se fosse un pizzo.
Sono piante che sopportano male il sole pieno della Pianura Padana soprattutto in estate, perché tende a seccare le punte delle foglie. Questi Aceri devono essere trattati come piante acidofile, quindi con somministrazioni regolari di sali acidificanti oltre che di concimi che stimolino la fogliazione.
Non devono essere esposti ai venti freddi, perché pur sopportando bene le basse temperature non amano le correnti d’aria gelide.
Al momento della messa a dimora, soprattutto se in terreni argillosi, prevedete uno strato di drenaggio sul fondo della buca di impianto per evitare i danni da ristagno idrico.
La potatura sarà limitata ad una “correzione” della forma di insieme ed all’asportazione di eventuali rametti secchi che si vedono bene a primavera, quindi può essere fatta anche alla ripresa vegetativa. Essendo piante naturalmente di sviluppo limitato non occorre altro.
Le varietà sono tantissime ognuna con le sue proprie caratteristiche di colore del fogliame. Spetta solo a voi scegliere.

Aceri giapponesi -A. palmatum bloodgood

Acer japonicum

La foglia di questi Aceri non ha la forma classica infatti risulta composta da più lobi separati da incisioni più profonde, per cui in realtà la parte “palmata” non c’è più…
La forma di questo arbusto è in genere più espansa rispetto all’Acero palmatum, con un fogliame meno fitto, proprio perché le foglie hanno dimensioni maggiori.
I colori delle foglie però sono altrettanto spettacolari , anche qui per la scelta delle varietà c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Anche per queste piante sono opportune concimazioni e innaffiature regolari e somministrazione nei nostri terreni di sali acidificanti come solfati o chelati di ferro. Al momento dell’impianto predisponete il drenaggio necessario per evitare i possibili e deleteri ristagni.
In inverno proteggetelo dalle correnti d’aria gelide, può essere utile pacciamare abbondantemente con foglie la base del cespuglio.

Altri Aceri giapponesi

Aceri giapponesi A. shirasawanum

Acer shirasawanum

Può arrivare fino a 8/15 mt di altezza, le foglie sono arrotondate come nell’A. japonicum e formate da 9-13 lobi. Una delle varietà più diffuse di questa specie è la “Aureum” che ha foglie giovani quasi rosate. Da adulte diventano di un verde molto chiaro, tendente al giallo, per poi acquisire, dalle punte verso il centro, belle sfumature rosse piuttosto vivaci in autunno. Proprio per i colori così delicati all’inizio della vegetazione tollera male l’esposizione al sole.

Acer sieboldianum

Assomiglia abbastanza per portamento e forma delle foglie ad Acer palmatum ma i germogli e la parte inferiore delle foglie giovani sono ricoperti di una leggera lanugine bianca.
La corteccia molto liscia ed i fiori gialli invece lo distinguono  dall’Acer japonicum. Ha bel fogliame verde che in autunno vira all’arancio brillante ed al rosso.

Acer pseudosieboldianum o coreano

La principale caratteristica che lo differenzia dagli altri Aceri è la cosiddetta “Marcescenza” cioè la caratteristica di trattenere sui rami le foglie anche quando sono secche. È una caratteristica riscontrabile anche in certe querce e nei carpini.
Ha corteccia molto sottile, cosa che lo rende sensibile  a lesioni meccaniche o ambientali e ad attacchi di patogeni. In compenso resiste meglio al clima freddo, in certe prove ha resistito a temperature oltre i 40 gradi sotto zero!
Questa preziosa caratteristica lo fa utilizzare come “genitore” dai ricercatori di nuove varietà per conferire appunto ai nuovi ibridi maggiore resistenza al gelo.
Attenzione, non sto parlando di OGM (Organismi Geneticamente Modificati cioè modificati nel DNA in modo artificiale), ma di normalissimi incroci tra piante per ottenere varietà più resistenti.

Utilizzo

Ovviamente collocati in posizioni luminose ma con poco sole diretto, gli Aceri giapponesi possono dividere le aiuole con Ortensie, Azalee rustiche, Calle, Conifere nane, Eriche, Ciclamini, Magnolie da fiore, Corbezzoli e Camelie. Mi sembra che la compagnia non manchi!

La maggior parte delle persone che mi chiede un Acero giapponese in realtà mi sta chiedendo un Acero palmato a foglia rossa, come se le foglie non rosse durante l’estate siano meno interessanti. Spero di aver aperto qualche  porta anche agli altri tipi di Acero giapponese perché sicuramente il fascino di una pianta che cambia aspetto così tante volte in un anno, merita un riconoscimento più ampio!